Da 30 anni la Zona Economica Speciale di Shenzhen è il centro manifatturiero cinese per eccellenza, ma ora le autorità spingono affinchè diventi la sede di progetti innovativi ad alta densità di capitale.
Quando nel 1980 il capo del Partito Comunista, Deng Xiao Ping, decise di trasformare un piccolo paese di pescatori del Guandong in una Zona Economica Speciale, diede inizio al fenomeno di sviluppo più rappresentativo della Cina. Quell'ex villaggio si chiama Shenzhen ed è stato protagonista negli ultimi 30 anni di una crescita incredibile: attualmente rappresenta il 30% del reddito nazionale, con un PIL pari a quello di molti Paesi occidentali e conta 12 milioni di abitanti.
Shenzhen è diventato il centro dell'industria manifatturiera cinese ed è il simbolo del neocapitalismo della Repubblica Popolare. Grazie a bassi costi di produzione, incentivi statali, agevole accesso alle materie prime, sviluppo delle infrastrutture e strategica posizione geografica, ha attirato investimenti locali e stranieri che hanno contribuito a farne la sede della meccanica e dell'elettronica.
Oggi, però, si assiste ad un cambiamento importante: sulla scia di alcune aziende che da qui hanno sviluppato nuove tecnologie con successo, molte altre realtà caratterizzate da alta innovazione stanno conquistando il territorio. Energie rinnovabili, nanotecnologie e biomedicale rappresentano il futuro della Zona Economica Speciale. Le autorità incentivano queste attività e investono per offrire un centro ad elevata qualità logistica e di servizi. Inoltre, il governo spinge per tagliare la manodopera a basso costo e puntare, invece, su forza lavoro qualificata e per poter garantire produzioni efficienti ed una catena distributiva breve.
Lo sviluppo scientifico sarà, quindi, la nuova sfida di Shenzhen e molti sono i punti di forza che favoriranno questa direzione. La metropoli, infatti, può anche contare sul mondo giovanile, che qui è numeroso. L'età media degli abitanti è di 25 anni e gran parte della crescita della città è dovuta alla giovane imprenditoria cinese, che qui trova spazio e ascolto.
Per gli investitori occidentali, quindi, Shenzhen continuerà ad essere un polo di grande interesse dove saranno possibili i cambiamenti industriali richiesti oggi dal mercato mondiale, come basso inquinamento e alta tecnologia.
Quando nel 1980 il capo del Partito Comunista, Deng Xiao Ping, decise di trasformare un piccolo paese di pescatori del Guandong in una Zona Economica Speciale, diede inizio al fenomeno di sviluppo più rappresentativo della Cina. Quell'ex villaggio si chiama Shenzhen ed è stato protagonista negli ultimi 30 anni di una crescita incredibile: attualmente rappresenta il 30% del reddito nazionale, con un PIL pari a quello di molti Paesi occidentali e conta 12 milioni di abitanti.
Shenzhen è diventato il centro dell'industria manifatturiera cinese ed è il simbolo del neocapitalismo della Repubblica Popolare. Grazie a bassi costi di produzione, incentivi statali, agevole accesso alle materie prime, sviluppo delle infrastrutture e strategica posizione geografica, ha attirato investimenti locali e stranieri che hanno contribuito a farne la sede della meccanica e dell'elettronica.
Oggi, però, si assiste ad un cambiamento importante: sulla scia di alcune aziende che da qui hanno sviluppato nuove tecnologie con successo, molte altre realtà caratterizzate da alta innovazione stanno conquistando il territorio. Energie rinnovabili, nanotecnologie e biomedicale rappresentano il futuro della Zona Economica Speciale. Le autorità incentivano queste attività e investono per offrire un centro ad elevata qualità logistica e di servizi. Inoltre, il governo spinge per tagliare la manodopera a basso costo e puntare, invece, su forza lavoro qualificata e per poter garantire produzioni efficienti ed una catena distributiva breve.
Lo sviluppo scientifico sarà, quindi, la nuova sfida di Shenzhen e molti sono i punti di forza che favoriranno questa direzione. La metropoli, infatti, può anche contare sul mondo giovanile, che qui è numeroso. L'età media degli abitanti è di 25 anni e gran parte della crescita della città è dovuta alla giovane imprenditoria cinese, che qui trova spazio e ascolto.
Per gli investitori occidentali, quindi, Shenzhen continuerà ad essere un polo di grande interesse dove saranno possibili i cambiamenti industriali richiesti oggi dal mercato mondiale, come basso inquinamento e alta tecnologia.
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