Nel mese di settembre il settore manifatturiero cinese si è mantenuto in crescita; il Purchasing Manager’s Index (PMI) – il principale indicatore del comparto – si è attestato a 53.8 punti, il miglior risultato dallo scorso maggio: si tratta del diciannovesimo mese consecutivo in cui si registra un incremento.
Zhang Liqun, analista del Centro Ricerche e Sviluppo del Consiglio di Stato, ha dichiarato: “il risultato di settembre mostra che la crescita economica cinese si è stabilizzata e non ci aspettiamo grossi rallentamenti nell’immediato futuro”.
Il PMI, quando si attesta sopra quota 50, indica che il mercato è in fase di espansione, mentre, al di sotto di questa cifra, è indice di una contrazione del settore.
Positivi anche i dati emersi dalle statistiche elaborate dalla HSBC – gruppo bancario con sede a Londra - qualche giorno fa: il PMI cinese di settembre ha raggiunto quota 52.9 e si tratta del livello più alto dall’aprile scorso. Hongbin Qu, capo economista della HSBC per la Cina, ha affermato che “un aumento delle nuove ordinazioni significa che la domanda interna è ancora forte”. Tuttavia, dopo un +11.9% segnato nel primo trimestre di quest’anno, la crescita economica cinese ha subito un lieve calo nel periodo aprile-giugno fino ad attestarsi a quota 10.3% e molti analisti sostengono che presto il Dragone potrebbe trovarsi ad affrontare una frenata molto più rilevante. Il rapporto HSBC indica che l’export, anche se in misura piuttosto limitata, in settembre è aumentato rispetto ai tre mesi precedenti, ma evidenzia anche un massiccio incremento dei costi, condizionati dall’aumento dell’inflazione, soprattutto quelli delle materie prime. A sua volta, l’inflazione è cresciuta in agosto, a causa delle gravi inondazioni verificatesi la scorsa estate e in seguito ad un’accelerazione della crescita industriale.
Zhang Liqun, analista del Centro Ricerche e Sviluppo del Consiglio di Stato, ha dichiarato: “il risultato di settembre mostra che la crescita economica cinese si è stabilizzata e non ci aspettiamo grossi rallentamenti nell’immediato futuro”.
Il PMI, quando si attesta sopra quota 50, indica che il mercato è in fase di espansione, mentre, al di sotto di questa cifra, è indice di una contrazione del settore.
Positivi anche i dati emersi dalle statistiche elaborate dalla HSBC – gruppo bancario con sede a Londra - qualche giorno fa: il PMI cinese di settembre ha raggiunto quota 52.9 e si tratta del livello più alto dall’aprile scorso. Hongbin Qu, capo economista della HSBC per la Cina, ha affermato che “un aumento delle nuove ordinazioni significa che la domanda interna è ancora forte”. Tuttavia, dopo un +11.9% segnato nel primo trimestre di quest’anno, la crescita economica cinese ha subito un lieve calo nel periodo aprile-giugno fino ad attestarsi a quota 10.3% e molti analisti sostengono che presto il Dragone potrebbe trovarsi ad affrontare una frenata molto più rilevante. Il rapporto HSBC indica che l’export, anche se in misura piuttosto limitata, in settembre è aumentato rispetto ai tre mesi precedenti, ma evidenzia anche un massiccio incremento dei costi, condizionati dall’aumento dell’inflazione, soprattutto quelli delle materie prime. A sua volta, l’inflazione è cresciuta in agosto, a causa delle gravi inondazioni verificatesi la scorsa estate e in seguito ad un’accelerazione della crescita industriale.
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