Nel primi 8 mesi del 2010 l’Italia registra un notevole deficit commerciale con la Cina. Tuttavia, si prospettano grandi opportunità di investimento in molti settori, soprattutto nel campo delle rinnovabili e delle tecnologie ambientali.
L’import-export dell’Italia con la Cina da gennaio ad agosto di quest’anno registra un dato negativo, scendendo di 11,6 miliardi di euro. Nonostante ciò, a sostenere lo scambio commerciale resistono le esportazioni italiane verso il mercato asiatico, che nel 2009 aumentarono del 3,1%, sebbene settori come quello tessile, dell’elettronica e degli apparecchi elettrici abbiano subito maggiormente la crisi. Positiva, inoltre, la stima del volume degli scambi tra le due economie per il prossimo anno, che si attesterà intorno ai 40 miliardi di dollari.
Le opportunità di business per le imprese italiane nella Repubblica Popolare Cinese sono molteplici e destinate ad aumentare grazie ai numerosi progetti di collaborazione in programma tra i due paesi. Il prossimo 7 ottobre, infatti, si inaugurerà l’anno della cultura cinese in Italia, evento che oltre a spettacoli, manifestazioni, mostre, concerti, sarà caratterizzato da forum scientifici, dibattiti economici e convegni sulle rinnovabili. Gli obiettivi dell’iniziativa sono quelli di rafforzare il legame politico tra i due paesi, far conoscere le rispettive culture, ma soprattutto creare nuove opportunità di business in settori come quello tecnologico, delle energie rinnovabili, turistico e culturale, che al momento rappresentano le aree di maggior interesse. Diversi sono gli incontri previsti, uno di questi, è il forum sull’innovazione, che si terrà il prossimo 8 novembre.
Parallelamente, si lavora per rafforzare lo scambio di tecnologie Italia-Cina anche all’Expo di Shanghai, dove dal 13 settembre scorso si sono susseguiti numerosi seminari e convegni dedicati all’ambiente e alle tecnologie verdi. Tra gli obiettivi delineati si evidenziano: l’incentivo del turismo sostenibile e dei prodotti tipici, la protezione del patrimonio naturale e culturale, programmi di cooperazione allo sviluppo e scambio di know-how e tecnologie. Durante i seminari si sono proposti gemellaggi tra parchi italiani e cinesi oltre a partnership universitarie e di centri di ricerca. E’ stato inoltre definito il programma ambientale della Cooperazione italiana in Cina, per il quale saranno investiti 70 milioni di euro.
L’import-export dell’Italia con la Cina da gennaio ad agosto di quest’anno registra un dato negativo, scendendo di 11,6 miliardi di euro. Nonostante ciò, a sostenere lo scambio commerciale resistono le esportazioni italiane verso il mercato asiatico, che nel 2009 aumentarono del 3,1%, sebbene settori come quello tessile, dell’elettronica e degli apparecchi elettrici abbiano subito maggiormente la crisi. Positiva, inoltre, la stima del volume degli scambi tra le due economie per il prossimo anno, che si attesterà intorno ai 40 miliardi di dollari.
Le opportunità di business per le imprese italiane nella Repubblica Popolare Cinese sono molteplici e destinate ad aumentare grazie ai numerosi progetti di collaborazione in programma tra i due paesi. Il prossimo 7 ottobre, infatti, si inaugurerà l’anno della cultura cinese in Italia, evento che oltre a spettacoli, manifestazioni, mostre, concerti, sarà caratterizzato da forum scientifici, dibattiti economici e convegni sulle rinnovabili. Gli obiettivi dell’iniziativa sono quelli di rafforzare il legame politico tra i due paesi, far conoscere le rispettive culture, ma soprattutto creare nuove opportunità di business in settori come quello tecnologico, delle energie rinnovabili, turistico e culturale, che al momento rappresentano le aree di maggior interesse. Diversi sono gli incontri previsti, uno di questi, è il forum sull’innovazione, che si terrà il prossimo 8 novembre.
Parallelamente, si lavora per rafforzare lo scambio di tecnologie Italia-Cina anche all’Expo di Shanghai, dove dal 13 settembre scorso si sono susseguiti numerosi seminari e convegni dedicati all’ambiente e alle tecnologie verdi. Tra gli obiettivi delineati si evidenziano: l’incentivo del turismo sostenibile e dei prodotti tipici, la protezione del patrimonio naturale e culturale, programmi di cooperazione allo sviluppo e scambio di know-how e tecnologie. Durante i seminari si sono proposti gemellaggi tra parchi italiani e cinesi oltre a partnership universitarie e di centri di ricerca. E’ stato inoltre definito il programma ambientale della Cooperazione italiana in Cina, per il quale saranno investiti 70 milioni di euro.
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