La tecnologia è uno dei settori attualmente più promettenti tanto per gli investimenti italiani in Cina quanto per quelli cinesi nel nostro Paese.
Più volte, negli ultimi mesi, si è ribadito che l’ambito tecnologico è uno dei settori più attrattivi per i futuri investimenti delle imprese italiane in Cina. Il paese asiatico è recentemente diventato il primo mercato di sbocco per le macchine utensili italiane, superando così la Germania che deteneva il primato in precedenza. Il mercato cinese, infatti, è stato l’unico che nel corso del 2009 non ha rallentato i consumi di beni strumentali, ma che, anzi, si è conquistato il ruolo di principale destinazione per i robot italiani, con una crescita del 6,4%, pari ad un valore di 14 miliardi. Nel primo semestre 2010, inoltre, la Cina ha assorbito l’export italiano per un totale di 170 milioni, ovvero il 15,6% delle esportazioni.
La tecnologia è protagonista anche nei progetti di partnership tra Cina e Italia; tra le intese commerciali firmate nei giorni scorsi in occasione della visita di Wen Jiabao a Roma, vi è un accordo tra le società di telecomunicazioni Huawei e Vodafone, che prevede una collaborazione di 5 anni per lo sviluppo della rete a banda larga di nuova generazione. L’obiettivo è quello di ricercare tecnologie e servizi particolarmente innovativi nelle telecomunicazioni, attraendo talenti locali e rivolgendosi alle aziende che vogliono potenziare i propri servizi di comunicazione. La società cinese, presente in Italia da 5 anni, punta molto sull’attività di R&S e aprirà a breve un centro ricerche a Milano.
Il nostro Paese ha un notevole vantaggio in ambito tecnologico: è dotato di elevati livelli di innovazione e qualità, il che rappresenta non solo uno strumento ideale per l’espansione in Oriente, ma anche un vantaggio per la creazione di accordi con le multinazionali cinesi, fortemente orientate verso lo sviluppo di nuove tecnologie.
Più volte, negli ultimi mesi, si è ribadito che l’ambito tecnologico è uno dei settori più attrattivi per i futuri investimenti delle imprese italiane in Cina. Il paese asiatico è recentemente diventato il primo mercato di sbocco per le macchine utensili italiane, superando così la Germania che deteneva il primato in precedenza. Il mercato cinese, infatti, è stato l’unico che nel corso del 2009 non ha rallentato i consumi di beni strumentali, ma che, anzi, si è conquistato il ruolo di principale destinazione per i robot italiani, con una crescita del 6,4%, pari ad un valore di 14 miliardi. Nel primo semestre 2010, inoltre, la Cina ha assorbito l’export italiano per un totale di 170 milioni, ovvero il 15,6% delle esportazioni.
La tecnologia è protagonista anche nei progetti di partnership tra Cina e Italia; tra le intese commerciali firmate nei giorni scorsi in occasione della visita di Wen Jiabao a Roma, vi è un accordo tra le società di telecomunicazioni Huawei e Vodafone, che prevede una collaborazione di 5 anni per lo sviluppo della rete a banda larga di nuova generazione. L’obiettivo è quello di ricercare tecnologie e servizi particolarmente innovativi nelle telecomunicazioni, attraendo talenti locali e rivolgendosi alle aziende che vogliono potenziare i propri servizi di comunicazione. La società cinese, presente in Italia da 5 anni, punta molto sull’attività di R&S e aprirà a breve un centro ricerche a Milano.
Il nostro Paese ha un notevole vantaggio in ambito tecnologico: è dotato di elevati livelli di innovazione e qualità, il che rappresenta non solo uno strumento ideale per l’espansione in Oriente, ma anche un vantaggio per la creazione di accordi con le multinazionali cinesi, fortemente orientate verso lo sviluppo di nuove tecnologie.
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