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mercoledì 13 ottobre 2010

La Cina, grande consumatore di energia

Ancora molti sono i dubbi sui dati di consumo energetico riguardanti la Cina: l’Aie ritiene che il Paese sia diventato già nel 2009 il maggior consumatore al mondo, mentre il Dragone smentisce. Di certo, la Repubblica Popolare Cinese è oggi tra i primi fruitori e produttori di energia.
Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, la Cina avrebbe sorpassato gli Usa per consumo energetico già l’anno scorso, con il 4,4% in più. Dal Paese asiatico proviene quasi la metà della domanda di petrolio ed il dato è destinato a crescere. Per queste ragioni nella Repubblica Popolare Cinese si investe molto nel settore energetico e nella ricerca di nuove fonti, in particolare quelle rinnovabili.
Energia eolica e nucleare sono tra le risorse più implementate non solo in Cina, ma in quasi tutta l’area asiatica. In campo nucleare, infatti, Medio Oriente e Asia detengono notevoli potenzialità. La Repubblica Popolare Cinese, in particolare, è al lavoro per la creazione di impianti di propria progettazione e sta attualmente realizzando 23 nuovi reattori; nel frattempo, anche a Hong Kong si pianifica la costruzione di una centrale nucleare. Sempre in Cina, sono in cantiere due Epr (European Pressurized Reactor) e sono già stati realizzati i primi quattro esemplari di AP1000, reattore di nuova generazione prodotto dalla Westinghouse Electric Company. L’obiettivo della Cina, così come della maggior parte dei Paesi dell’Asean, è quello di collaborare con società straniere del settore per acquisirne la tecnologia.
A favorire lo sviluppo asiatico in ambito energetico è stata anche la crisi economica che ha colpito soprattutto Europa e Stati Uniti. In Occidente, infatti, nell’ultimo anno si è verificato un calo di investimenti sul fronte degli impianti eolici e per il 2011, quindi, gli operatori del settore puntano sulla riduzione dei costi, il potenziamento dei generatori ma anche la creazione di impianti offshore nei Paesi asiatici, da cui proviene una forte domanda. In ambito eolico le imprese italiane potrebbero cogliere le opportunità dell’Oriente, poiché il know how italiano è molto richiesto e apprezzato già in Europa, grazie all’eccellenza di aziende del settore elettromeccanico, della componentistica e della meccanica che hanno puntato molto sull’innovazione.

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