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mercoledì 16 febbraio 2011

Merce irregolare dalla Cina

La Cina primeggia nell’esportazione verso l’Europa di beni fuori norma; l’allarme proviene da due settori importanti per l’Italia: il distretto della piastrella e il comparto alimentare.

La Repubblica Popolare Cinese non detiene posizioni da leader solo nello sviluppo economico, ma anche nelle irregolarità delle merci. Negli ultimi mesi, infatti, si è potuto assistere ad un crescente allarmismo nel Vecchio Continente dovuto all’importazione dalla Cina di beni contraffatti e illegali.
Il primo segnale viene dal comparto italiano della piastrella, impegnato da tempo nella lotta alla contraffazione di articoli clonati provenienti dal distretto della ceramica cinese, a Dongguan. In questa zona, infatti, viene prodotta da colossi cinesi quali Dugres, Dongpeng e Marco Polo, tramite aziende satellite sotto altro nome, una piastrella clone di quella italiana brevettata a Fiorano Modenese. Gli articoli in ceramica Made in China utilizzano materiali contraffatti e applicano nomi ed etichette "italianeggianti" che traggono facilmente in inganno. Tale situazione rischia di compromettere il mercato e le dinamiche competitive delle imprese italiane ed europee; a questo proposito il Cet, associazione europea dei prodotti di ceramica, nel 2010 ha ottenuto l’apertura di un dossier antidumping sull’importazione di piastrelle cinesi.
Altro fronte su cui l’Europa si sta battendo nei confronti della Cina è il settore alimentare; nel 2010 la Repubblica Popolare ha ottenuto il primato per la produzione di beni alimentari contenenti sostanze illegali nella UE e tossiche, quali microtossine, additivi e coloranti. La Coldiretti, infatti, ha denunciato che il 13% dei prodotti irregolari importati è di origine cinese. Anche in questo caso il rischio è che, per contrastare il commercio cinese, nel settore si ricorra al ribasso, con conseguenze gravi per la sicurezza degli alimenti.
Questi segnali dimostrano come il Dragone, pur essendo la seconda potenza economica mondiale, non è ancora in grado di contrastare fenomeni illeciti che danneggiano le attività di import-export dei suoi partner commerciali. Ciò comporta che gli operatori che hanno a che fare con la Cina dovrebbero sempre tutelarsi e mantenere un rigido controllo sulle attività e le dinamiche nel Paese asiatico.

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