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venerdì 4 febbraio 2011

Entro il 2020 la Cina rappresenterà la metà del mercato mondiale del lusso

Grazie alla crescita economica e la conseguente diffusione del benessere, nel giro di dieci anni la Cina potrebbe diventare una delle mete più ambite per il luxury e attirare così sempre più aziende occidentali del comparto che già realizzano ne Paese quote di fatturato significative.

Secondo un recente studio di CLSA Asia Pacific Markets, la Repubblica Popolare Cinese assorbirà, entro il 2020, la metà del mercato mondiale dei viaggi e del lusso, passando da una quota odierna nelle vendite del luxury del 15% ad una pari al 44%. I motivi che inducono ad elaborare tali previsioni sono molteplici: la Cina registra una crescita annua del 23% che la rende appetibile per piazzare i beni di fascia alta grazie al diffondersi della ricchezza; inoltre, con la progressiva occidentalizzazione che anche il Dragone sta sperimentando, la cultura locale si è ormai adeguata al consumismo. Ormai il numero di milionari cinesi continua ad aumentare: si stima che le persone che possiedono oltre 110 milioni di euro siano aumentati del 50% negli ultimi dieci anni, arrivando a 1.363 individui. A ciò vanno aggiunte le peculiarità della classe ricca cinese, che sono principalmente due: quella di avere un’età media inferiore di 15 anni rispetto al livello mondiale e il desiderio di ostentare il proprio benessere, fattore che porta ad accumulare beni di prestigio che identifichino lo status symbol.
Molte aziende occidentali del comparto luxury hanno già individuato le potenzialità del mercato cinese e sono presenti con quote rilevanti: Luis Vitton trova in Cina la maggior parte dei suoi clienti, mentre Bulgari realizza nel Paese asiatico il 14% del proprio fatturato e sulla stessa linea sono anche altri marchi noti come Gucci ed Hermès.
Tuttavia, il comparto del lusso non apre le porte solo ai marchi occidentali, ma si fa strada anche tra quelli tradizionali Made in China, benché dietro questi ci siano sempre collaborazioni e idee europee. Tra i brand emergenti nel settore si trovano: Shanghai Tang, operante nell’abbigliamento e sostenuta da Richemond; Shang Xia, per abiti e arredo e appartenente ad Hermès; Qeelin, griffe di gioielli metà francese e metà cinese.
Ciò dimostra come le opportunità nel settore lusso siano ricche e possano attirare numerosi operatori italiani del comparto che vogliano esportare il proprio brand o collaborare con aziende locali per lanciare un prodotto tradizionale e vicino alla cultura cinese.

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