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mercoledì 29 giugno 2011

La moda italiana è di tendenza in Cina

La Cina, assieme alla Russia, rappresenta il mercato di sbocco d’eccellenza per la moda italiana, sia per i grandi che per i piccoli nomi del settore.

Il Made in Italy in Cina ha una reputazione molto elevata, soprattutto per quello che riguarda il mondo del fashion. Le opportunità sono enormi e la presenza del Smi agevola l’ingresso sul mercato di aziende del settore. Per le imprese di grandi dimensioni, il cui marchio è affermato internazionalmente, l’accesso è facilitato, ma la loro esperienza ha incentivato l’arrivo anche di quelle di piccola e media grandezza. Queste ultime preferiscono approcciarsi alla Cina scegliendo partner affidabili e ricercando il sostegno di istituzioni italiane.
Tra le grandi aziende, molte stanno avviando una fase espansiva nella Repubblica Popolare, a dimostrazione che il mercato è ricco e in continua crescita. Salvatore Ferragamo, ad esempio, aprirà a breve due nuove boutique nel Paese asiatico: una nel Ginko Department Store Shinghuan Shop di Kunming, città turistica protetta dall’Unesco, e l’altra a Guiyang, città di terzo livello. Un altro nome d’eccellenza, Roberto Cavalli, ha avviato una joint venture controllata al 75% con Uccal di Shanghai, che gestisce 700 punti vendita. Nell’accordo risultano due intese di 5 anni più altri 5 per la distribuzione della linea Just Cavalli per la fascia contemporary, e della linea Class Roberto Cavalli, per il segmento soft look-bridge, nei 95 negozi che verranno aperti con la primavera-estate 2012. Le due boutique della collezione principale Roberto Cavalli, invece, saranno 5 e le prime due apriranno a Pechino e a Shanghai. Con i primi 5 anni il marchio italiano punta a raggiungere 70-80 milioni di euro di fatturato vendita. A completare la lista dei grandi marchi c’è poi John Richmond, brand di punta del gruppo italiano di Saverio Moschillo, che il 18 giugno ha inaugurato un negozio monomarca a Changsha a cui seguirà uno store a Shanghai.
Tra le piccole aziende della moda si distingue, invece, Marly’s, marchio veneto che ha appena avviato una partnership con la Austen Company di Shanghai, colosso presente in 150 città cinesi e che gestisce oltre 250 clienti e distributori. Grazie a questa collaborazione, nei prossimi tre anni l’azienda aprirà 32 negozi nel Dragone in cui si troveranno le collezioni Marly’s, Marly’s 1981 e Kathleen Madden.
Dopo la dura flessione nel 2009, gli anni della ripresa per la moda italiana, quindi, saranno caratterizzati dai nuovi mercati; i tempi sono decisamente maturi per presentarsi con successo in Asia.

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