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martedì 28 giugno 2011

Alleanza tra Cina e Russia per l’energia

Si rafforza la partnership strategica tra Cina e Russia in campo energetico, nonostante il precedente fallimento dell’accordo sul gas a San Pietroburgo.

Si consolidano i legami tra Cina e Russia, due Paesi in forte espansione. Durante il Summit della Shanghai Cooperation Organization di qualche settimana fa, i leader dei due Bric hanno ribadito l’intenzione di creare una partnership strategica al fine di garantire l’equilibrio internazionale e di consentire la crescita economica di entrambe le nazioni. Inoltre, Cina e Russia si sono prefissate di aumentare l’interscambio dai 70 miliardi di dollari attuali ai 100 miliardi di dollari entro il 2015, fino ad arrivare ai 150 miliardi nel 2020. All’interno dell’accordo è compresa la promessa delle Federazione Russa di vendere al Dragone 60 miliardi di kwh entro il 2010 per sopperire all’enorme fabbisogno energetico del Paese asiatico.
Il bacino a disposizione della Russia è decisamente ricco da poter stringere accordi in campo energetico; proprio recentemente è partito il progetto di costruzione della diga di Boguchanskaya, nella Siberia orientale, che quando entrerà in funzione, presumibilmente nell’aprile del 2012, produrrà 17 miliardi di kwh all’anno. Assieme ad altri tre impianti idroelettrici lungo il fiume Angara, costituirà un enorme disponibilità di energia che la Russia potrà esportare, contribuendo, tra l’altro, ad arricchire la Siberia, che nei prossimi 15 anni potrebbe vedere triplicato il suo PIL.
L’intesa, comunque, non ha permesso che al Forum economico di San Pietroburgo dei primi di giugno i due Paesi raggiungessero un accoro sul gas; era, infatti, molto attesa la firma tra la Gazprom russa e la Cnpc cinese per la fornitura triennale a quest’ultima di gas per 1000 miliardi di dollari. Il prezzo del gas, oltre il tetto di 250 dollari a migliaio di metri cubici che si era prefissata la compagnia cinese, ha bloccato l’ambizione della Russia di poter diversificare le esportazioni di idrocarburi e intensificare l’export di gas verso la Repubblica Popolare, già pari a 68 miliardi di metri cubici l’anno.

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