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giovedì 9 giugno 2011

Export: la Cina deve adeguarsi agli standard internazionali

L’Unione Europea impone duri limiti alle merci provenienti dalla Cina; il Dragone ora dovrà adeguarsi a misure anti-dumping e a standard di sicurezza internazionali.

Frequentemente la Cina viene accusata da Ue e altri Paesi occidentali di esportare beni non a norma, sia da un punto di vista qualitativo che di logiche commerciali. In qualità di seconda economia mondiale, la Repubblica Popolare, però, dovrà ora pensare a qualche forma di adeguamento, tendenza che sembra già in atto.
Nel settore della carta, un provvedimento è stato preso dall’Unione Europea: verranno infatti imposti dei dazi compensativi per cinque anni sull’importazione della carta patinata dalla Cina. Da anni, infatti, il Dragone esporta carta di alta qualità a prezzi molto bassi, facilitando così l’acquisto della merce. Sebbene la Ue importi carta cinese per pochi milioni di euro (nel 2009 erano 130 milioni), ora ha deciso di intervenire con una politica di dazi, in seguito alla segnalazione della Cepifine (associazione europea dei produttori di carta di qualità). Tale provvedimento nei confronti della carta cinese è, peraltro, già in vigore da tre anni da parte degli Stati Uniti.
Diversa la questione per quanto riguarda i giocattoli cinesi: i prodotti per bambini, infatti, sono risultato positivi ai test di sicurezza, che hanno rilevato tracce di sostanze chimiche dannose per pelle, fegato e reni. I giocattoli del Dragone, quindi, devono ora adeguarsi agli standard internazionali, che prevedono l’adesione alla certificazione ISO 8124 per le funzioni meccaniche, la combustione e le sostanze chimiche. In particolare, molta attenzione dovrà essere fatta sull’utilizzo di ftalati, su cui Unione Europea e Stati Uniti hanno imposto molti limiti. Pechino ha dichiarato che si adeguerà alle normative fissando gli stessi limiti dell’Europa, iniziando dalle tettarelle in plastica dei biberon.
L’adeguamento della Cina permetterà agli operatori commerciali di avere più garanzie sui prodotti importati dal Paese asiatico e di poter commerciare nel pieno rispetto delle regole internazionali.

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