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giovedì 12 agosto 2010

"Let's make love everywhere in our Guangzhou"

Shanghai, 12 Agosto h. 6.45
Ed è così che Guangzhou annuncia al pubblico la 16ma edizione degli Asia Games dal 12 al 27 Novembre.
Lasciata da parte l'ilarità della cosa, questo episodio eclatante non è altro se non uno dei tanti con cui chi vive e lavora in Cina si confronta costantemente. Il problema delle traduzioni Cinese-Inglese è, infatti, all'ordine del giorno, e spesso si ha a che fare con documenti che nella più felice delle ipotesi sono contenutisticamente comprensibili, ma formalmente ostici alla lettura. Molte aziende ancora utilizzano strumenti economici quali "Google translator", o si affidano a traduttori Cinesi benchè buona norma per una traduzione soddisfacente dovrebbe essere dalla lingua straniera alla nativa. Questo accade principalmente data la proporzione di Cinesi che studiano l'inglese nettamente superiore al contrario, ma anche per i costi che un professionista d'oltremare comporterebbe. Se questo è vero in un senso, tuttavia, lo è anche nell'altro, data l'impenetrabilità del Mandarino a chi Pechinese non è.
Chi si occupa seriamente di lavori di traduzione consiglia di non lesinare sulle revisioni e alla back translation (traduzione inversa) d'obbligo, associare test con professionisti del settore che assicurino che il documento non sia solo comprensibile, ma utilizzi anche un lessico adeguato.
E l'Italiano-Cinese? Trattandosi, questo, di un blog rivolto agli imprenditori italiani mi sento di aprire una parentesi a riguardo. In questo caso una traduzione diretta di buon livello è spesso un miraggio, essendo ancora nelle prime fasi di sviluppo dell'interscambio linguistico e culturale. A ciò si aggiunge qualche altro ostacolo posto dall'uso dell'inglese come lingua franca da ambo le parti, specie se parliamo del mondo delle PMI. Come venirne a una dunque? Frasi semplici e termini chiari, ma soprattutto, per una volta, niente allusioni e modi di dire.

A cura di Marta Caccamo

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