In luglio il surplus commerciale cinese è aumentato di 28,7 miliardi di dollari, segnando così il record assoluto degli ultimi 18 mesi e provocando un balzo del 180% rispetto ad un anno fa. Il risultato commerciale è stato provocato da una moderata crescita, rispetto a giugno, delle esportazioni a fronte di un forte calo delle importazioni; l’import, infatti, è cresciuto del 22,7% contro il 34,1% di giugno. Ciò dimostra come la Cina si stia gradualmente chiudendo alle merci estere e possa soddisfare autonomamente la domanda interna. Se i dati dovessero proseguire su questa linea, il surplus cinese potrebbe aumentare ancora nella seconda metà del 2010.
Con la diminuzione della domanda cinese la risposta delle borse non si è fatta attendere: la borsa cinese è calata di circa il 3% e anche Tokyo è scesa dello 0,2%. Ulteriori conseguenze potrebbero verificarsi nei rapporti commerciali con gli Stati Uniti, in quanto, secondo gli esperti, il calo delle importazioni farà aumentare le pressioni degli USA per un apprezzamento più forte dello yuan, visti gli scarsi risultati di un iniziale rafforzamento della moneta cinese.
Nonostante ciò, si conferma la crescita delle esportazioni verso l’Unione Europea che a luglio sono aumentate del 5,4% (per un valore di 28,67 miliardi di dollari), con un incremento del 38,3% rispetto a un anno fa.
Le imprese italiane interessate alla Cina come mercato di destinazione delle merci dovranno quindi puntare maggiormente su esclusività e qualità per poter importare nel paese.
Con la diminuzione della domanda cinese la risposta delle borse non si è fatta attendere: la borsa cinese è calata di circa il 3% e anche Tokyo è scesa dello 0,2%. Ulteriori conseguenze potrebbero verificarsi nei rapporti commerciali con gli Stati Uniti, in quanto, secondo gli esperti, il calo delle importazioni farà aumentare le pressioni degli USA per un apprezzamento più forte dello yuan, visti gli scarsi risultati di un iniziale rafforzamento della moneta cinese.
Nonostante ciò, si conferma la crescita delle esportazioni verso l’Unione Europea che a luglio sono aumentate del 5,4% (per un valore di 28,67 miliardi di dollari), con un incremento del 38,3% rispetto a un anno fa.
Le imprese italiane interessate alla Cina come mercato di destinazione delle merci dovranno quindi puntare maggiormente su esclusività e qualità per poter importare nel paese.
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