Secondo i dati pubblicati dall’Ufficio Nazionale di Statistica, la Repubblica Popolare Cinese starebbe attraversando un periodo di rallentamento della crescita economica e accelerazione del costo della vita. Nel mese di luglio scorso la produzione industriale è rallentata ottenendo un + 13,4% rispetto all’anno precedente, mentre l’inflazione è aumentata del 3,3% su base annuale. Quest’ultima potrebbe essere stata la conseguenza dell’innalzamento dei generi alimentari (in particolare del grano) e dei salari; le autorità di Pechino starebbero facendo grandi sforzi per contenere l’indice dei prezzi al consumo entro il 3%. Una buona responsabilità potrebbero averla anche le misure intraprese dal governo per ridurre le speculazioni immobiliari e i crediti bancari; nel mese di luglio, infatti, i prestiti erogati sono arrivati alla cifra di 61 miliardi di euro. Tra i soggetti colpiti dalle autorità ci sono le Local Investment Companies, agenzie gestite da amministrazioni locali che per finanziare progetti immobiliari e infrastrutturali hanno ottenuto enormi prestiti dalle banche.
A pesare sull’economia cinese ci sono anche i debiti delle amministrazioni locali che fino all’anno scorso ammontavano a 7,4 mila miliardi di yuan. Se l'andamento di questi dati dovesse continuare in questa direzione, sarà bene che gli imprenditori interessati al business cinese siano ancora più cauti negli investimenti esteri.
A pesare sull’economia cinese ci sono anche i debiti delle amministrazioni locali che fino all’anno scorso ammontavano a 7,4 mila miliardi di yuan. Se l'andamento di questi dati dovesse continuare in questa direzione, sarà bene che gli imprenditori interessati al business cinese siano ancora più cauti negli investimenti esteri.
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