L’estate cinese ha visto nuovamente un’impennata dei prezzi degli immobili, segno che la crisi che attraversa il settore non è ancora giunta al termine. Nel primo semestre 2011 i prezzi delle case sono aumentati in 67 città sulle 70 monitorate; a luglio il fenomeno ha riguardato ben 68 centri, mentre ad agosto per la prima volta tutte le 70 città controllate hanno subito il rialzo dei prezzi. In particolare, A Pechino l’aumento è stato pari all’1,9% rispetto all’anno scorso, mentre a Shanghai del 2,8%.
Nonostante le misure attuate dal governo per riequilibrare il mercato immobiliare con l’aumento degli acconti e dei tassi ipotecari, quindi, il real estate cinese non sembra raffreddarsi. La Repubblica Popolare ha già disposto nelle zone metropolitane, tra cui Pechino e Shanghai, la limitazione per l’acquisto della casa a una sola famiglia, ma deve trovare nuove soluzioni soprattutto nelle città meno abbienti. Inoltre, il governo centrale deve scontrarsi con le autorità locali che non sempre applicano le restrizioni aggiuntive sugli acquisti degli alloggi, in quanto necessitano di liquidi per saldare i debiti; il reddito di molte città occidentali e centrali, infatti, deriva in buona parte dalla vendita dei terreni.
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