La Cina conferma il suo intento di accorrere in aiuto dell’Europa attraverso un programma di investimenti locali.
Wen Jiabao si è recentemente pronunciato sulla crisi sul debito dei Paesi sviluppati, sostenendo che un primo intervento deve essere fatto dagli stessi governi interessati tramite politiche fiscali e monetarie efficienti, come incentivi all’occupazione e tagli al deficit. Tuttavia, il premier cinese ha confermato che la Repubblica Popolare è pronta ad intervenire in aiuto delle nazioni europee con una serie di investimenti locali.
Il sostegno del Dragone non è del tutto disinteressato: l’Unione Europea, infatti, è il primo partner commerciale della Cina, e quindi una crisi europea danneggerebbe, di riflesso, anche tutte le aziende locali che puntano soprattutto all’export, ovvero la maggior parte. Inoltre, la Repubblica Popolare avrebbe posto una conditio sine qua non: i leader europei dovrebbero rafforzare le relazioni con il Paese asiatico, ovvero riconoscere alla Cina lo status di economia di mercato, riconoscimento che, comunque, dovrebbe verificarsi nel 2016.
L’intervento del Dragone dimostra ancora una volta che le problematiche occidentali sono osservate con interesse dai Paesi emergenti; I BRIC, infatti, stanno considerando l’ipotesi di acquistare obbligazioni europee: i ministri delle Finanze dei quattro Paesi si riuniranno la prossima settimana a Washington per elaborare un piano volto a stabilizzare la situazione dei mercati globali.
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