Dopo il record registrato a luglio (+6,6%), l’inflazione cinese scende al 6,2% nel mese di agosto.
Per la prima volta dopo mesi di incessante aumento del costo della vita e di politiche attuate dal Governo senza risultati, nel mese di agosto l’inflazione cinese ha registrato un aumento del 6,2%, in calo rispetto al +6,5% di luglio. Stando alle dichiarazioni dell’economista Dong Xianan, la diminuzione dell’inflazione sarebbe dovuta al rallentamento della richiesta di prodotti cinesi avvenuta in questo periodo. Il Dragone da diversi mesi permette un apprezzamento controllato dello yuan e aumenta il costo del denaro (si pensi che da ottobre la Banca del popolo di Cina ha quintuplicato il tasso di interesse e incrementato di nove volte le riserve monetarie obbligatorie per le banche) per contenere l’inflazione. Le misure adottate se da un lato hanno contenuto facili finanziamenti spesso all’origine di speculazioni, dall’altro hanno portato alla chiusura di molte piccole e medie imprese, gravate dai costi. Il calo registrato nel mese di agosto ha suscitato la reazione positiva della borsa cinese, spinta in questo anche dal discorso pronunciato dal Presidente degli Stati Uniti Obama, che ha annunciato lo stanziamento di 447 miliardi di dollari per tagliare le tasse, rilanciare l’occupazione e diminuire il debito pubblico. Secondo gli esperti è comunque probabile che l’inflazione mantenga nel corso dei prossimi mesi dei livelli elevati, di sicuro superiori al 4% annuo fissato dal Governo.
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