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mercoledì 28 settembre 2011

Cina leader nel fotovoltaico

La Cina si appresta a salire sul podio tra i Paesi che investono maggiormente nel fotovoltaico: entro il 2015 potrebbe produrre il 45% della capacità totale di energia solare.

Come già preannunciato, la Cina ha confermato gli ingenti investimenti nel settore delle energie rinnovabili: Xie Zhenhua, viceministro per lo Sviluppo nazionale, ha dichiarato che il Paese asiatico ha stanziato 233 miliardi di euro per un’economia a basse emissioni di CO2; inoltre, diverse iniziative sono in cantiere, tra cui progetti pilota low carbon in cinque province e otto città.
Tra le fonti energetiche verdi, spicca il ruolo del Dragone nel fotovoltaico, comparto in cui le previsioni di IMS e dell’Unione Europea assegnano alla Cina il 45% della capacità totale di energia solare nel 2015. Pechino sta guadagnando posizioni a livello mondiale anno dopo anno, passando dal nono posto nel 2010 al quarto entro la fine di quest’anno, subito dopo Germania, Italia e Stati Uniti. La Commissione nazionale per lo Sviluppo e le Riforme della Repubblica Popolare ha varato un ulteriore aiuto definito “Feed-in tarif”, oltre al programma Golden Sun del 2009 che prevede aiuti del 50% per i nuovi impianti e fino al 70% nelle zone disagiate. Entro il 2011 la Cina installerà 1,3 GW di nuovi impianti e più di 2 GW nel 2012; con questo ritmo il Dragone si appresta ad essere tra i primi tre Paesi nel 2015 nel fotovoltaico.
La leadership cinese apre le porte alle opportunità anche per le imprese italiane del settore; lo dimostra l’esempio di Elettronica Santerno del Gruppo Carraro, una delle aziende d’eccellenza nella costruzione di inverter, parte fondamentale degli impianti fotovoltaici. Nel 2006 Santerno ha iniziato l’espansione verso i nuovi mercati, tra cui India e Cina; nel Dragone è oggi quarto fornitore di inverter per i progetti solari ed entro il 2011 vedrà installati circa 100 MW di impianti con i propri componenti. Per il 2012, inoltre, prevede la creazione di una base produttiva nella Repubblica Popolare per supportare meglio i volumi di produzione.

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