Secondo il presidente della Camera di Commercio della Ue in Cina, la piena convertibilità dello yuan avverrà nel 2015, più rapidamente di quanto preventivato dal piano Quinquennale.
Davide Cucino, presidente della Camera di Commercio dell’Unione Europea, ha recentemente avuto un incontro con funzionari dell’amministrazione cinese, dal quale è emerso che la convertibilità dello yuan avverrà nel 2015. Il processo di piena convertibilità era già stato messo in agenda nel Dodicesimo Piano Quinquennale 2011-2015 ma ad un ritmo più graduale; questa notizia, invece, rivela che la Cina sarebbe pronta a tale passo prima del previsto.
Se ciò dovesse accadere la Repubblica Popolare affronterebbe un altro importante cambiamento nell’ambito della sua economia; ad oggi la valuta cinese non è convertibile, ma dipende dalla Banca Centrale che ne fissa il tasso di riferimento considerando una banda di oscillazione dello 0,5% e ne limita la conversione anche a fini di investimenti. Inoltre, il Dragone ha messo in vendita yuan per evitare un suo apprezzamento smisurato e ha concentrato le sue riserve in valuta estera, che ammonterebbero a 3.200 miliardi di dollari.
Molte sono le polemiche che hanno accompagnato la questione della convertibilità, soprattutto con l’affiorare della crisi finanziaria. Gli Stati Uniti hanno ripetutamente accusato la Cina di tenere appositamente basso il valore dello yuan per avvantaggiarsi sui mercati esteri. Dopo che la valuta cinese, inoltre, si è sganciata dal dollaro nel giugno 2010, la moneta si è apprezzata sulla valuta americana ma in modo molto graduale.
Nessun commento:
Posta un commento