La crescita del 7% e lo sviluppo sostenibile prefissati nel nuovo Piano Quinquennale della Cina delineano un nuovo Sistema Paese, in cui per le imprese italiane si aprono nuove opportunità di investimento.
Con il dodicesimo Piano Quinquennale, la Repubblica Popolare Cinese ha affermato i nuovi obiettivi economici del Paese: crescita moderata nel rispetto dell’ambiente e dell’equilibrio sociale. A fronte di questo cambiamento di vedute del gigante asiatico, anche per le imprese italiane interessate al Dragone si prospettano importanti mutamenti.
Sebbene gli Investimenti Diretti Esteri, infatti, saranno ancora favoriti dal governo centrale, molte saranno le questioni critiche da affrontare: la dura concorrenza locale in primis, ma anche i costi più elevati sia del lavoro che degli immobili, nonché i prezzi alti delle materie prime. Nonostante ciò, molti saranno gli ambiti favoriti in cui sarà possibile insediarsi: outsourcing, sistema bancario, sistema assicurativo, commercio elettronico, logistica e distribuzione saranno ancora le aree in cui le imprese italiane avranno buone opportunità di investimento.
Attualmente, nonostante i buoni rapporti commerciali tra i due Paesi, la presenza italiana in Cina è ancora ridotta: si contano circa 1.500 aziende in loco, che sono, comunque, molto competitive in quanto dispongono di una tecnologia efficiente legata principalmente al settore manifatturiero e infrastrutturale.
Con i nuovi obiettivi espressi dal Piano cinese, si prospettano nuove aree di interesse dove sarà più facile penetrare, in quanto esprimono le necessità della nuova Cina: l’industria estrattiva, la sanità (per la quale il governo ha già previsto di stanziare 125 miliardi di dollari), la trasformazione dei beni alimentari, le macchine utensili sofisticate, le tecnologie per il riciclo e gli impianti per l’eolico e le energie rinnovabili.
Le novità del futuro non riguardano solo nuovi settori, ma anche nuove aree dove localizzare impianti e stabilimenti: vista la saturazione delle aree dell’Est e delle grandi metropoli, la Cina cercherà di stimolare investimenti nelle aree interne del Paese e nelle città ancora da sviluppare in zone come la Mongolia, lo Shandong e il Guangdong.
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