Il commercio artistico in Cina è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni ed ora il Paese asiatico si colloca dopo gli Stati Uniti nella classifica mondiale.
Negli ultimi tre anni la Cina ha incrementato notevolmente il proprio commercio d’arte a livello globale, tanto che, dopo aver superato la Francia nel 2007 nella classifica mondiale di mercati d’arte, nel 2011 ha rubato il posto al Regno Unito conquistando la seconda posizione dopo gli Stati Uniti. Nel 2010, infatti, il Dragone ha avuto un traffico d’arte pari a 8,3 miliardi di euro, con il 33% delle vendite globali di Belle Arti.
I centri più attivi in questo ambito sono le grandi metropoli di Pechino, Shanghai ed Hong Kong, che fanno diretta concorrenza alle gallerie delle città occidentali e alle aste mondiali. Le aste cinesi, infatti, registrano dati record: ad Hong Kong, Sotheby’s ha ottenuto l’anno scorso il 2% delle entrate, mentre Christie’s il 2,5%.
Tra gli artisti più quotati provenienti dalla Repubblica Popolare si trova Zhang Daqian, il cui volume di affari è stimato oltre 185 milioni di euro; altri figure di spicco riconosciute nella top ten di Artprice sono Qi Baishi, Zhang Daqian, Xu e Fu Baoshi Bihong, mentre per l’arte contemporanea risaltano nomi quali Zeng Fanzhi, Chen Yifei, Yidong Wang, Zhang Xiaogang, Liu Xiaodong e Liu Ye.
Lo sviluppo del mercato artistico cinese è strettamente collegato con la crescita economica del Paese, la quale ha permesso di dare lustro ed esportare la millenaria cultura locale in tutto il mondo, grazie anche ai numerosi incentivi del governo; inoltre l’aumento della ricchezza tra la popolazione ha fatto crescere il numero di collezionisti che acquistano principalmente opere nazionali. Alla luce di ciò, il futuro del settore sembra essere più che positivo e potrebbe portare la Cina a conquistare il primato mondiale.
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