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lunedì 2 maggio 2011

Arredo italiano forte nei Paesi emergenti

Il mobile made in Italy vede destinare gran parte della sua produzione ai mercati emergenti, quali BRIC ma anche Est Europeo e Paesi del Golfo.

A qualche settimana dal Salone del Mobile di Milano, appare evidente quali siano i nuovi mercati di riferimento per l’arredamento Made in Italy. Il comparto ha registrato nel 2010 buone performance con un aumento dell’1,8% rispetto al 2009; tuttavia, l’Italia rimane uno sbocco limitato ormai al mobile classico rivisto in chiave contemporanea, mentre il 90% della produzione è destinata ad altri clienti localizzati nell’Est Europeo, con Russia in prima posizione, Cina, India e Paesi del Golfo.
La Russia, in particolare, è il quarto mercato di destinazione dell’arredamento italiano, con un valore nel 2010 pari a 513 milioni di euro, pur registrando un calo del 2,7% dal 2009. Grande ripresa, invece, per l’area del Golfo che ha visto una crescita del 30% rispetto al 2009: negli EAU l’Italia ha esportato nel 2010 merce per un valore di 107 milioni di euro, mentre in Arabia Saudita sono stati venduti beni per 74 milioni di euro, con una crescita del 7,6% rispetto all’anno precedente.
La Cina è un'altra meta dei mobili italiani, dove però rimane alto il rischio delle imitazioni. I clienti cinesi, inoltre, sono caratterizzati dal desiderio di spendere molto denaro per avere prodotti ricercati e sfarzosi, a prescindere dalla qualità. Nel Paese asiatico molte grandi aziende italiane esportano già per il 15-20% della produzione in diverse città del Dragone.
Per l’arredo, quindi, il mercato italiano è ormai ridotto, a causa anche del cambio di tendenze e della crisi economica, mentre, invece, si aprono nuove prospettive nei Paesi più lontani e in forte crescita.

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