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martedì 3 maggio 2011

L’economia cinese continua a crescere ma la produzione si assesta

Le previsioni di crescita dell’economia cinese per il 2011 indicano un tasso del 9,3%, accompagnato dai rischi connessi ad un ritmo così veloce. Tuttavia, nel mese di aprile la produzione del Dragone non ha manifestato incrementi preoccupanti.

La Banca Mondiale ha rivisto nuovamente le previsioni di crescita dell’economia cinese per il 2011, portando il precedente tasso dell’8,3% ad un più alto 9,3%, segnale di ritmi ancora molto elevati per il Dragone. Tuttavia, lo sviluppo economico si accompagna ancora ai rischi su cui l’istituto mette in guardia: l’impennata dei prezzi delle commodities primarie e la minaccia della bolla immobiliare che ancora gravano sulla Cina. Il ritmo di crescita così veloce, infatti, porta a continui rincari sul costo vita, così che le famiglie cinesi hanno visto ridurre progressivamente il loro potere di acquisto. Nel mese di marzo, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 5,4% anno su anno contro il 4,9% di gennaio e febbraio. Relativamente al real estate, la scorsa settimana la China Banking Regulatory Commission ha ordinato alle banche di effettuare nuovi stress test sulle società immobiliari e sui prestiti a loro concessi, mentre il governo di Pechino continua a prendere misure per contenere i prezzi degli immobili.
Nonostante ciò, l’economia della Repubblica Popolare ha manifestato nel mese di aprile segnali di assestamento. In primo luogo, la produzione non ha avuto grandi accelerazioni; in particolare nel settore manifatturiero c’è stato un leggero rallentamento: il Purchasing Managers Index, basato su 820 società di 28 settori diversi, ha registrato un calo da 53,4 punti del mese di marzo a 52,9 di aprile. Altro dato incoraggiante è stata la diminuzione degli ordini per le esportazioni rispetto a marzo, segnale che la politica cinese sta ottenendo risultati nel suo tentativo di essere più autosufficiente e di puntare sulla domanda interna.

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