Come ogni estate si ripresenta il problema dell’approvvigionamento di elettricità per le imprese cinesi, che devono fare i conti con l’esponenziale consumo di energia causato dai condizionatori.
Con l’arrivo della bella stagione e l’innalzamento delle temperature, cresce esponenzialmente il consumo di energia da parte di privati e di aziende, che fanno largo uso di condizionatori per sopportare il caldo che attanaglia la Cina nei mesi estivi.
Tutto ciò causa la secca dei fiumi e la conseguente diminuzione di produzione idroelettrica, nonché la riduzione delle scorte di carbone
A pagarne le conseguenze sono però solo le imprese del settore manifatturiero, che devono subire periodicamente sospensioni della fornitura di corrente elettrica, al fine di limitare il rischio di black-out dovuti all’aumento vertiginoso del consumo di elettricità; intervenire sui consumi dei privati potrebbe turbare l’ordine sociale, perciò le autorità si sono dovute rivolgere altrove.
Numerose le lamentele da parte degli interessati, come Chen Wang, imprenditore di un'azienda chimica situata in una delle province più industrializzate del Paese, il quale sottolinea quanto la situazione stia volgendo al peggio: “Le società elettriche, infatti, hanno cominciato a sospendere le forniture già all'inizio di aprile”.
La sospensione della fornitura di energia crea una serie di problemi, dovuti anche al fatto che le imprese non vengono avvisate sullo stacco di corrente.
Uno dei testimoni di questa situazione è Fabio Antonello, direttore generale di MiniGears, azienda di ingranaggi in metallo speciale con sede a Suzhou, il quale ha dichiarato che “tra scarti di produzione, ritardi di consegna e oneri vari, gli otto black-out dell'estate 2010, più gli altri quattro di gennaio, hanno pesato per circa 1,2 milioni di yuan, circa 130mila euro, sul nostro conto economico, a fronte di un risparmio energetico indotto di soli 75mila yuan, 8mila euro”.
Già preannunciati dalle autorità cinesi, i black-out colpiranno anche quest’estate il settore manifatturiero e colpiranno ancora nei prossimi anni se non verranno risolte alcune cruciali problematiche legate alla fornitura di corrente elettrica.
In primo luogo il divario esistente tra domanda e offerta di energia, che anche quest’anno causerà un vuoto energetico pari a circa 30 milioni di kilowatt; a ciò si unisce la forte dipendenza dal carbone, che soddisfa ancora oltre l’80% del fabbisogno nazionale.
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