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mercoledì 11 maggio 2011

Il Dragone ha raggiunto il punto di svolta di Lewis

Sempre più economisti sostengono che la Cina abbia ormai raggiunto il punto di svolta di Lewis, secondo il quale l’epoca della manodopera a costi ridotti sia ormai giunta al termine.

Anche le previsioni di Ba Shusong, senior economist del Centro per la Ricerca e lo Sviluppo del Consiglio di Stato, confermano che la Repubblica Popolare Cinese non possa più disporre di lavoratori a basso costo, ma dovrà ora fare i conti con la scarsità di manodopera. L’allarme era già stato dato da diversi economisti negli anni scorsi: il primo nel 2004, quando lo stesso governo aveva riscontrato un primo calo della forza lavoro cinese, poi è stata la volta della ricerca di Credit Agricole del marzo scorso, secondo cui entro il 2014 la Cina avrà un netto disavanzo tra domanda e offerta di lavoratori.
Ora la conferma di Ba arriva dopo la pubblicazione dei dati del Censimento Nazionale 2010: la popolazione cinese sta invecchiando, con conseguente fine del surplus di forza lavoro, e i salari aumentano di pari passo con lo sviluppo economico del Paese; nel 2010, infatti, i redditi rurali sono cresciuti del 10,9%, mentre quelli delle città del 7,8%. Tale quadro rafforza l’inflazione, che difficilmente può essere contenuta con i salari in aumento. Il fenomeno a cui il Dragone sta assistendo è conosciuto come “punto di svolta di Lewis” e avrà come conseguenza un rallentamento della crescita economica.
Ciò spiega ulteriormente gli sforzi delle autorità di Pechino nel portare l’economia ad un sistema basato sui consumi interni anziché sulle esportazioni, situazione che si potrà verificare solo con un’equa distribuzione del reddito su tutto il territorio nazionale.

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