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venerdì 6 maggio 2011

In Cina in aumento il business del lusso

La Cina è destinata ad essere il mercato più promettente per il settore del lusso, la cui crescita è stimata del 25% nel 2011, con grandi prospettive soprattutto per l’abbigliamento made in Italy.

Il comparto del lusso è ormai fuori dalla crisi: i consumi mondiali nel 2010 sono cresciuti del 12%, per il 2011 si prevede un rialzo pari all’8%, pari ad un valore di 185 miliardi di euro, e anche per il 2012 il trend rimane positivo con un ulteriore aumento del 5-6%. A trainare lo sviluppo del luxury saranno i mercati emergenti, ma buona parte la faranno anche USA ed Europa che recupereranno il terreno.
La Cina sarà il mercato più promettente ed è destinata a superare il Giappone, ora in seconda posizione a livello mondiale, ed entro i prossimi cinque anni anche gli Usa, attualmente al primo posto. Nella Repubblica Popolare sono già presenti molti grandi marchi del lusso, soprattutto italiani e francesi, tra cui Prada, Gucci, Ferragamo e Louis Vitton. I grandi nomi approdano nel Paese asiatico puntando sullo sviluppo del retail, affidandosi ai partner locali e avviando campagne di comunicazione mirate e specifiche per il contesto locale. Nel Dragone le vendite del comparto nel 2010 hanno visto un incremento pari al 30% e per il 2011 si prevede un rialzo del 25% (11,5 miliardi di euro) e anche nel 2009, anno della crisi, il lusso è cresciuto del 16%.
Al di là dello sviluppo economico della Cina, a stimolare il mercato è anche il cambiamento di tendenze e dei comportamenti di consumo. Innanzitutto, i clienti finali non sono più solo i ricchi, ma gradualmente si affacciano anche individui della classe medio-alta della popolazione, che già oggi rappresentano il 12% dei consumatori del lusso. Tale percentuale è destinata a crescere al 22% entro il 2015. Inoltre, la gamma di prodotti del lusso si estenderà dall’abbigliamento, accessori e gioielli ai servizi, aprendo opportunità di business anche ad altri settori. Infine, la consapevolezza e la conoscenza del consumatore sarà sempre maggiore, anche grazie alla diffusione e allo sviluppo di internet.
Le opportunità della Cina in questo contesto si focalizzano ora nelle 36 città più grandi, dove entro il 2015 si concentrerà il 76% dei consumi mondiali e il 74% della crescita del lusso. Tuttavia, per i prossimi cinque anni si prevedono nuove opportunità anche in altri centri che si espanderanno, quali Qingdao e Wuxi.
Viste le prospettive, gli investimenti in terra cinese necessiteranno di un supporto strutturato in loco. A questo scopo è stata inaugurata qualche settimana fa a Shanghai la nuova sede del Sistema moda Italia (Smi), evoluzione del desk presso gli uffici Ice della metropoli. Il nuovo organismo si occuperà di assistere le imprese italiane offrendo progetti di penetrazione del mercato, consulenza strategica, legale e finanziaria, ricerca e gestione delle risorse umane e attività formative.

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