Dopo la campagna di controlli nell’agroalimentare, la Cina si prepara ad una nuova missione sulla sicurezza, questa volta nel campo farmaceutico. Nel 2010, infatti, sono aumentate dell’8,4% le segnalazioni di effetti indesiderati riguardanti, in particolare, i farmaci anti-infettivi ed i prodotti della medicina tradizionale cinese, registrando 690 mila casi anomali. A ciò si aggiunge anche l’incremento dei prezzi delle materie prime utilizzate per i medicinali, verificatosi negli ultimi mesi.
Al fine di tutelare la sicurezza dei consumatori e regolare la produzione farmaceutica cinese, l’Amministrazione di Stato per la Supervisione degli Alimenti e dei Farmaci ha, quindi, deciso di avviare una campagna di controlli sia sulla qualità dei farmaci essenziali che sulla medicina tradizionale cinese. L’operazione includerà l’analisi dei processi di produzione dei farmaci e i luoghi di origine delle materie prime, nonché ispezioni nelle strutture del settore di tutto il Paese. Ciò porterà progressivamente all’istituzione di un meccanismo di controllo strutturato per tutti i medicinali di uso più frequente.
La campagna riguarderà una rosa piuttosto ampia di aziende cinesi: nel Dragone, infatti, ci sono 2.822 industrie farmaceutiche solo per la produzione di farmaci di base. Attraverso i controlli, le autorità sperano di poter migliorare la tutela della salute dei cittadini e di avviare misure preventive che eliminino rischi e scandali, tristemente noti nella Repubblica Popolare.
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