Nonostante la crisi e le restrizioni doganali, la Cina sceglie ancora l’Europa come prima destinataria delle proprie esportazioni, fiduciosa nella ripresa economica del vecchio continente.
Nel settore dell’export, la Cina conferma la propria predilezione per i paesi dell’eurozona nonostante la crisi monetaria che attanaglia l’Europa, almeno secondo quanto è emerso da uno studio condotto dall’Università di Economia e affari internazionali di Pechino (UIBE).
L’indagine, condotta su un campione di trecento aziende cinesi esportatrici e operanti soprattutto nel settore manifatturiero, ha messo in luce che il 52% di queste è ancora intenzionato a vendere i propri prodotti all’Europa.
La preferenza accordata nuovamente al continente europeo sembra essere alimentata dal “rafforzamento dell’euro sullo yuan che rende i prodotti cinesi estremamente competitivi”, secondo quanto sostiene Zhang Yansheng, direttore del dell’Istituto per la ricerca economica internazionale presso la Commissione nazionale per le riforme e lo sviluppo.
Sempre Zhang Yansheng avverte tuttavia che “i cinesi devono essere molto accorti: è probabile che la crisi del debito europeo peggiori e che Bruxelles decida di adottare misure commerciali contro le importazioni cinesi”.
Nonostante questi moniti, ciò che preoccupa maggiormente la aziende cinesi è il graduale apprezzamento dello yuan, anzi le eventuali conseguenze legate alla rivalutazione della moneta, infatti questa potrebbe avere un notevole impatto sulle esportazioni; tuttavia, dall’indagine appena conclusa, emerge che il 57% delle imprese intervistate non crede che si verificheranno gravi problemi operativi, per quanto il 75% è consapevole dell’impatto che comporterebbe la rivalutazione dello yuan.
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