L’interscambio commerciale tra Europa e Cina nel mercato dell’hardware è a rischio a causa delle investigazioni europee sorte in seguito alla denuncia di prezzi eccessivamente bassi applicati sui prodotti cinesi del settore.
Lo scorso 30 giugno la Commissione Europea ha avviato una serie di indagini sull’importazione di modem WWAN (Wireless Wide Area Network) dalla Cina per sospetto di dumping, ovvero applicazione da parte del paese asiatico di prezzi inferiori a quelli di produzione e quindi al reale valore della merce.
Tuttavia, il Ministro del Commercio cinese ha fatto sapere nei giorni scorsi di essere seriamente preoccupato per le ripercussioni che tali investigazioni potranno portare negli scambi commerciali del settore e ha inoltre dichiarato che verranno presi provvedimenti in seno alla WTO (World Trade Organization). Le indagini europee avviate rappresentano il caso più eclatante di misure intraprese nei confronti di prodotti cinesi e riguardano un business dal valore di 1,4 miliardi di dollari in esportazioni. Inoltre, l’Europa è per la Cina il secondo partner commerciale per volume di scambi ed il sospetto di dumping potrebbe avere come conseguenza la riduzione degli acquisti di modem wireless da parte dei consumatori europei. Se poi l’attività illecita venisse accertata, l’Unione Europea potrebbe sanzionare gli esportatori cinesi applicando dazi di importazione aggiuntivi che farebbero aumentare il prezzo dei prodotti cinesi riducendone il vantaggio competitivo attuale.
Ciò dimostra come spesso la competitività di alcuni prodotti provenienti dai mercati emergenti possa essere frutto di sistemi che non sempre sono conformi alle normative dei paesi occidentali. Maggiori controlli e regolamenti commerciali uniformi rimangono obiettivi fondamentali per un business di successo.
Lo scorso 30 giugno la Commissione Europea ha avviato una serie di indagini sull’importazione di modem WWAN (Wireless Wide Area Network) dalla Cina per sospetto di dumping, ovvero applicazione da parte del paese asiatico di prezzi inferiori a quelli di produzione e quindi al reale valore della merce.
Tuttavia, il Ministro del Commercio cinese ha fatto sapere nei giorni scorsi di essere seriamente preoccupato per le ripercussioni che tali investigazioni potranno portare negli scambi commerciali del settore e ha inoltre dichiarato che verranno presi provvedimenti in seno alla WTO (World Trade Organization). Le indagini europee avviate rappresentano il caso più eclatante di misure intraprese nei confronti di prodotti cinesi e riguardano un business dal valore di 1,4 miliardi di dollari in esportazioni. Inoltre, l’Europa è per la Cina il secondo partner commerciale per volume di scambi ed il sospetto di dumping potrebbe avere come conseguenza la riduzione degli acquisti di modem wireless da parte dei consumatori europei. Se poi l’attività illecita venisse accertata, l’Unione Europea potrebbe sanzionare gli esportatori cinesi applicando dazi di importazione aggiuntivi che farebbero aumentare il prezzo dei prodotti cinesi riducendone il vantaggio competitivo attuale.
Ciò dimostra come spesso la competitività di alcuni prodotti provenienti dai mercati emergenti possa essere frutto di sistemi che non sempre sono conformi alle normative dei paesi occidentali. Maggiori controlli e regolamenti commerciali uniformi rimangono obiettivi fondamentali per un business di successo.
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