Il 21 settembre scorso il Fondo di ricerca sullo sviluppo cinese ha pubblicato a Pechino il "Rapporto sullo sviluppo della Cina 2010" in cui si presentano le strategie e le politiche relative all’urbanizzazione della Repubblica Popolare Cinese.
Secondo il report, la Cina sta attraversando un’espansione dell’urbanizzazione sociale senza precedenti: negli ultimi 30 anni la popolazione delle città è salita a 600 milioni di persone, rappresentando quasi la metà della popolazione totale della nazione. Fino ad ora il tasso di urbanizzazione annuo è stato dello 0,9%, ma nonostante la forte crescita, il paese ha definito l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 un tasso del 65%. Inoltre, la Cina si impegnerà nella riconversione dei terreni agricoli in aree urbane procedendo all’amministrazione finanziaria della terra, espandendo così ulteriormente la superficie delle città.
Altra questione legata al fenomeno dell’urbanizzazione riguarda l’inserimento lavorativo per tutti i lavoratori migranti provenienti dalle aree rurali; questi rappresentano circa la metà della popolazione urbana ma non hanno accesso né agli stessi servizi pubblici né ai diritti politici dei cittadini. A fronte di questa problematica, la Repubblica Popolare Cinese si è posta l’obiettivo, sempre entro il 2030, di permettere a 400 milioni di migranti e alle loro famiglie di accedere a tali servizi e diritti.
Tutto ciò porterà a evidenti conseguenze per il paese, in primis un forte aumento dei consumi, che rappresenta un grande potenziale per chi investe in Cina. Il progresso urbano, infatti, ha spinto il Boston Consulting Group a realizzare un report sull’argomento per dimostrare che gli investitori globali dovrebbero guardare ai mercati emergenti a livello delle loro città piuttosto che a livello dei paesi nel loro complesso. Il documento prevede che entro il 2030 ci saranno più di 1.000 città nei paesi in via di sviluppo con una popolazione oltre al mezzo milione di abitanti. Ciò può rappresentare però anche un problema per le imprese, in quanto, ad esempio, per raggiungere la maggior parte della classe media cinese le aziende dovranno essere presenti in decina di città sparse sul territorio. Saranno quindi necessarie strategie specifiche per soddisfare le esigenze e i bisogni delle mega-città cinesi.
Secondo il report, la Cina sta attraversando un’espansione dell’urbanizzazione sociale senza precedenti: negli ultimi 30 anni la popolazione delle città è salita a 600 milioni di persone, rappresentando quasi la metà della popolazione totale della nazione. Fino ad ora il tasso di urbanizzazione annuo è stato dello 0,9%, ma nonostante la forte crescita, il paese ha definito l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 un tasso del 65%. Inoltre, la Cina si impegnerà nella riconversione dei terreni agricoli in aree urbane procedendo all’amministrazione finanziaria della terra, espandendo così ulteriormente la superficie delle città.
Altra questione legata al fenomeno dell’urbanizzazione riguarda l’inserimento lavorativo per tutti i lavoratori migranti provenienti dalle aree rurali; questi rappresentano circa la metà della popolazione urbana ma non hanno accesso né agli stessi servizi pubblici né ai diritti politici dei cittadini. A fronte di questa problematica, la Repubblica Popolare Cinese si è posta l’obiettivo, sempre entro il 2030, di permettere a 400 milioni di migranti e alle loro famiglie di accedere a tali servizi e diritti.
Tutto ciò porterà a evidenti conseguenze per il paese, in primis un forte aumento dei consumi, che rappresenta un grande potenziale per chi investe in Cina. Il progresso urbano, infatti, ha spinto il Boston Consulting Group a realizzare un report sull’argomento per dimostrare che gli investitori globali dovrebbero guardare ai mercati emergenti a livello delle loro città piuttosto che a livello dei paesi nel loro complesso. Il documento prevede che entro il 2030 ci saranno più di 1.000 città nei paesi in via di sviluppo con una popolazione oltre al mezzo milione di abitanti. Ciò può rappresentare però anche un problema per le imprese, in quanto, ad esempio, per raggiungere la maggior parte della classe media cinese le aziende dovranno essere presenti in decina di città sparse sul territorio. Saranno quindi necessarie strategie specifiche per soddisfare le esigenze e i bisogni delle mega-città cinesi.
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