Grazie alla massiccia presenza in paesi di tutto il mondo la Cina guadagna la quinta posizione tra gli investitori globali e la prima tra le economie emergenti.
Secondo i dati pubblicati dal Ministero del Commercio cinese, dall’Ufficio nazionale di statistica e dall’Amministrazione statale della Divisa Estera, nel 2009 il paese asiatico ha investito all’estero 56,53 miliardi di dollari, con un incremento dell’1,1% rispetto al 2008, concentrato soprattutto nei settori non finanziari dove la crescita è stata del 14,2%. Circa 13 mila imprese cinesi hanno avviato investimenti in 177 paesi; le destinazioni privilegiate dagli imprenditori sono: Asia (71,4%), America Latina (13%), Unione Europea (5,9%), Oceania (4,4%), Nord America (2,7%) e Africa (2,6%). Anche il 2010 si conferma comunque positivo: nel primo semestre gli investimenti finanziari sono giunti alla cifra di 17,84 miliardi di dollari con un aumento del 43,9% annuale, mentre si stima che entro la fine dell’anno gli investimenti non finanziari raggiungeranno la quota di 60 miliardi di dollari.
Nuovi sviluppi si prevedono anche per gli investimenti stranieri in Cina, per i quali, dopo la pubblicazione del dossier europeo sulle problematiche di business, il vice-presidente Xi Jinping annuncia l’impegno del paese per diventare la destinazione di maggior interesse per gli investimenti esteri. Jinping ha inoltre dichiarato che Pechino ha rivisto le normative in campo commerciale e che in futuro tratterà le imprese straniere alla pari di quelle locali, aggiungendo che gli investimenti stranieri rappresentano «una parte importante della forza manifatturiera cinese». Ciò rappresenta un segnale di apertura rilevante per tutte le realtà aziendali straniere per cui la Cina è e rimane una importante meta di affari.
Secondo i dati pubblicati dal Ministero del Commercio cinese, dall’Ufficio nazionale di statistica e dall’Amministrazione statale della Divisa Estera, nel 2009 il paese asiatico ha investito all’estero 56,53 miliardi di dollari, con un incremento dell’1,1% rispetto al 2008, concentrato soprattutto nei settori non finanziari dove la crescita è stata del 14,2%. Circa 13 mila imprese cinesi hanno avviato investimenti in 177 paesi; le destinazioni privilegiate dagli imprenditori sono: Asia (71,4%), America Latina (13%), Unione Europea (5,9%), Oceania (4,4%), Nord America (2,7%) e Africa (2,6%). Anche il 2010 si conferma comunque positivo: nel primo semestre gli investimenti finanziari sono giunti alla cifra di 17,84 miliardi di dollari con un aumento del 43,9% annuale, mentre si stima che entro la fine dell’anno gli investimenti non finanziari raggiungeranno la quota di 60 miliardi di dollari.
Nuovi sviluppi si prevedono anche per gli investimenti stranieri in Cina, per i quali, dopo la pubblicazione del dossier europeo sulle problematiche di business, il vice-presidente Xi Jinping annuncia l’impegno del paese per diventare la destinazione di maggior interesse per gli investimenti esteri. Jinping ha inoltre dichiarato che Pechino ha rivisto le normative in campo commerciale e che in futuro tratterà le imprese straniere alla pari di quelle locali, aggiungendo che gli investimenti stranieri rappresentano «una parte importante della forza manifatturiera cinese». Ciò rappresenta un segnale di apertura rilevante per tutte le realtà aziendali straniere per cui la Cina è e rimane una importante meta di affari.
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