Secondo i dati relativi al terzo trimestre 2011, la Cina registra una crescita del 9,1% rispetto allo stesso periodo del 2010, contro il 9,3% previsto.
Nel periodo luglio-settembre 2011 la Cina ha registrato il peggior risultato economico dal 2009. Il trimestre in analisi, infatti, ha visto una crescita pari al 9,1% rispetto allo stesso trimestre del 2010; il ritmo appare rallentato rispetto a quanto previsto dalle stime ufficiali che prevedevano invece un aumento del 9,3%.
Con la pubblicazione di questi dati si sono già verificate le prime conseguenze: le borse di Shanghai e l’MSCI Asia Pacific Index hanno subito perdite tra l’1,2% e il 2%. Le piazze finanziare sono già sotto pressione da tempo a causa dell’incertezza sulla politica monetaria cinese e delle tensioni economiche. L’inflazione continua a salire provocando enormi rincari sul costo della vita, che in settembre ha avuto un picco del 6%. Il fenomeno inflattivo, poi, trascina con sé altri problemi, come la crisi del credito, particolarmente diffusa tra le Pmi di Wenzhou, dove gli imprenditori si sono affidati al “grey landing” per ottenere finanziamenti facili. Ulteriori rischi che corre il Dragone al momento sono il calo delle esportazioni e il rallentamento del settore immobiliare, in cui i prezzi delle proprietà cinesi hanno visto un nuovo aumento del 32% medio in settembre.
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