L’incidente ferroviario avvenuto lo scorso 23 luglio in Cina sta mettendo in discussione tutto il sistema ferroviario del Dragone, il più grande a livello mondiale.
Lo scorso 23 luglio, sulla nuova linea ad alta velocità vicino Wenzhou, si è verificato un grave deragliamento che ha provocato la morte di 39 persone. Il disastro sarebbe stato causato dal malfunzionamento del sistema di segnalazione che regola il traffico: non è scattata la luce rossa che avrebbe dovuto segnalare agli atri convogli il pericolo dovuto alla presenza di un treno fermo sui binari a causa di un calo di potenza causato da un fulmine, e il secondo treno, non potendo rallentare in tempo, si è schiantato contro il primo, facendolo precipitare dal ponte.
L’incidente sta sconvolgendo tutto il sistema ferroviario cinese; comincia a vacillare il progetto di portare treni cinesi a modernizzare il sistema nord-americano e saranno rivisti i piani di portare il nuovo super-rapido a Mosca, a Berlino o New Dehli per dimezzare i tempi di percorrenza.
L’unica amministrazione che resistette al cambiamento provocato dalla riforma, introdotta tra il 1996 e il 1997 - con cui Pechino spezzò le dipendenze socialiste e le industrie statali dovettero cedere le aziende – furono le Ferrovie: sono come uno stato nello stato, con polizia, tribunali e un sistema autonomo di prelievo fiscale. L’opinione pubblica, e non solo, sostiene che se il monopolio ferroviario non è risuscito a garantire la sicurezza dei treni è necessario cambiarlo. A livello governativo, si considera di scorporare il sistema in tre aziende; le funzioni di controllo resterebbero accorpate al ministero dei Trasporti.
All’inizio dell’anno, il ministro delle Ferrovie Liu Zhijun era stato arrestato con l’accusa di aver intascato mazzette per i progetti dell’alta velocità, provocando la lievitazione dei costi di costruzione, senza riscontri in termini di efficienza: pare che tutto il sistema di segnalazioni sia inadeguato, che le traversine su cui poggiano i binari siano di cemento scadente e che il materiale rotante non abbia pezzi di ricambio sufficienti. Considerando che le banche sono appesantite dagli investimenti in infrastrutture, potrebbero essere necessari nuovi calcoli politici e finanziari: si tratta quindi di un’opportunità per aziende fornitrici straniere che potrebbero essere ripescate e ingaggiate per commesse relative alle nuove linee superveloci transeurasiatiche.
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