Il governo cinese ha recentemente introdotto una serie di misure restrittive nel mercato immobiliare, tra cui l’obbligo di versare un anticipo del 50% per l’acquisto della seconda e terza casa. La politica attuata ha però avuto come conseguenza il blocco del settore, che ha subito un forte crollo delle vendite ed un lieve calo dei prezzi nelle zone suburbane. Il calo dei prezzi in queste aree è a beneficio degli acquirenti, dato che nell’ultimo anno i prezzi dei beni immobili era cresciuto fino al 12%. Questa depressione, però, non riguarderà le aree urbane almeno fino alla seconda metà del 2010, in cui si prevede un calo del 30%. Secondo l’Istituto di ricerca China Index Academy, 21 città su 35 hanno subito una caduta delle compra-vendite; si parla di una diminuzione pari al 72,6%. A Pechino la diminuzione è stata del 45,5% e a Shanghai del 32,9%.
Le misure adottate dal governo sono state prese per correggere il mercato e tenere a freno gli acquisti delle seconde case, ma si prevede che ciò contribuirà a ridurre la domanda di investitori e speculatori. Tuttavia gli esperti sostengono che questa politica non danneggerà gli investimenti e i possedimenti stranieri nel paese.
Le misure adottate dal governo sono state prese per correggere il mercato e tenere a freno gli acquisti delle seconde case, ma si prevede che ciò contribuirà a ridurre la domanda di investitori e speculatori. Tuttavia gli esperti sostengono che questa politica non danneggerà gli investimenti e i possedimenti stranieri nel paese.
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