Sebbene nelle ultime settimane la Cina sembrasse essere favorevole alle sanzioni nei confronti dell’Iran circa il suo programma nucleare e, anzi, aveva trovato una nuova armonia con gli Stati Uniti su questo fronte e sulla questione valutaria, oggi regna la confusione. China National Petroleum, colosso cinese del petrolio, ha infatti inviato recentemente a Theran circa 60 mila barili di benzina ed una sua sussidiaria ha firmato un accordo per la fornitura all’Iran di altri 250 mila barili. La Repubblica Cinese sta quindi agendo in direzione opposta rispetto alle molte nazioni che invece hanno aderito al programma di sanzioni dell’Iran. Stati Uniti, Russia e anche qualche paese del Medio Oriente hanno chiuso i rubinetti all’Iran per obbligare il paese ad abbandonare il programma nucleare. Con questa situazione di scarsità del combustibile, a cui si aggiunge la scarsa capacità di raffinazione del paese, l’Iran ha trovato nella Cina un aiuto fondamentale per le sue scorte di combustibile.
D’altronde la Cina ha forti interessi a mantenere buoni rapporti con L’Iran, dal momento che circa il 12% delle importazioni di petrolio vengono proprio dal paese islamico e che ha effettuato anche grandi investimenti sul territorio iraniano.
D’altronde la Cina ha forti interessi a mantenere buoni rapporti con L’Iran, dal momento che circa il 12% delle importazioni di petrolio vengono proprio dal paese islamico e che ha effettuato anche grandi investimenti sul territorio iraniano.
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