Grazie alle regole più severe e ai numerosi controlli imposti dal governo nel settore farmaceutico, la Cina potrà vendere, nel giro di due anni, vaccini a costi ridotti.
Nonostante gli scandali che hanno riguardato il settore farmaceutico cinese negli ultimi anni, la Repubblica Popolare si prepara ad entrare nel mercato dei vaccini a costi ridotti. Il Paese asiatico ha dimostrato di poter essere al pari degli standard internazionali, tanto che lo scorso marzo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che l’Autorità per la sicurezza dei farmaci di Pechino è conforme ai requisiti internazionali. Questo riconoscimento permetterà ora di sottoporre i singoli vaccini all’organizzazione entro due anni per venderli successivamente alle Nazioni Unite e alla Gavi raggiungendo le popolazioni più povere. Il primo vaccino potrebbe essere quello contro l’encefalite giapponese, malattia che può condurre anche al decesso.
Già nel 2009 una ditta farmaceutica cinese fu in grado di sviluppare, dopo solo 87 giorni, il primo vaccino contro la febbre suina. Oggi in Cina esistono 30 aziende che producono circa un miliardo di dosi annuali, un record mondiale. Il merito di questi successi è dovuto anche alle misure intraprese dal governo per aumentare i controlli e le sanzioni in caso di irregolarità. L’Oms, comunque, continuerà a verificare la sicurezza dei vaccini.
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