In apertura del vertice Apec i due presidenti dei giganti Cina e Stati Uniti hanno avviato un importante dialogo bilaterale.
In occasione dell’apertura dei lavori per il vertice Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation) alle Hawaii, Barack Obama e Hu Jintao si sono incontrati per discutere alcune questioni fondamentali che riguardano I Paesi che rappresentano. Si tratta del nono appuntamento tra i due presidenti, ancora più importante viste le prossime elezioni americane e la riconferma della leadership cinese. Nel primo caso, infatti, la diplomazia statunitense sta cercando di mantenere buoni rapporti con la Repubblica Popolare, cercando di dissipare le incomprensioni passate. Le autorità cinesi, invece, osservano con una certa diffidenza i movimenti degli USA, che cercano di farsi strada in Asia anche avviando partnership con gli storici nemici de Dragone, quali Giappone, India e Vietnam.
In particolare, gli Stati Uniti insistono sulla questione della rivalutazione dello yuan: gli USA premono per un suo maggiore apprezzamento perché altrimenti le aziende americane vengono danneggiate, mentre la Cina ribadisce ancora una volta che le difficoltà americane (deficit commerciale e debolezza del mercato del lavoro) non sono causate dalla valuta cinese. Hu, inoltre, ha dichiarato che una delle priorità della Repubblica Popolare su questo fronte è quella di rinnovare il sistema di cambi, orientandosi verso un meccanismo più controllato, che guardi al mercato e che sia basato su un paniere di valute.
Obama e Jintao, infine, hanno parlato anche della questione Iran, fonte di preoccupazione per ciò che riguarda la politica nucleare. La necessità è quella di creare un fronte comune, assieme alla Russia, per muoversi con cautela ma in modo deciso nei confronti di Tehran. Tuttavia, Cina e Russia si sono dichiarate contrarie, diversamente dagli USA, all’applicazione di sanzioni severe.
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