Per i residenti di Wenzhou è stato avviato un programma che permetterà loro di avviare progetti di investimento all’estero nei settori più promettenti; l’Italia potrebbe essere la meta preferita per l’ambito tessile.
L’Ufficio di Cooperazione Economica e Commercio Estero di Wenzhou, nello Zhejiang, ha avviato un programma pilota che permetterà ai propri cittadini di investire all’estero 200 milioni di dollari l’anno. I potenziali investitori cinesi potranno, infatti, realizzare progetti, che non superino i 3 milioni di dollari, in vari settori, quali quello manifatturiero, tessile, commerciale e immobiliare, esclusi il settore minerario ed energetico.
Il programma riguarderà i Paesi di tutto il mondo con cui la Cina abbia rapporti diplomatici. L’Italia potrebbe giocare un ruolo interessante in tutto ciò: i rapporti con Wenzhou sono già avviati da tempo in quanto la maggior parte dei lavoratori immigrati in Italia proviene proprio da questa zona; inoltre il nostro Paese è da sempre una delle mete più attraenti per il tessile e proprio in questo ambito un afflusso di capitale dall’estero potrebbe risollevare il comparto dalla crisi subita in questi anni.
Con questo programma le autorità cinesi intendono incoraggiare gli investimenti all’estero, potendo così controllare maggiormente i flussi di capitali dalla Repubblica Popolare. Inoltre, si ipotizza che questa sia l’ennesima misura attuata per contrastare l’inflazione che da qualche mese sta preoccupando il Dragone.
Wenzhou è stata scelta come città di sperimentazione in quanto ospita già numerosi imprenditori cinesi che hanno investito all’estero con successo ed ha, inoltre, la più alta percentuale di capitale privato di tutta la Cina, con un PIL pari a 150 miliardi di dollari.
L’Ufficio di Cooperazione Economica e Commercio Estero di Wenzhou, nello Zhejiang, ha avviato un programma pilota che permetterà ai propri cittadini di investire all’estero 200 milioni di dollari l’anno. I potenziali investitori cinesi potranno, infatti, realizzare progetti, che non superino i 3 milioni di dollari, in vari settori, quali quello manifatturiero, tessile, commerciale e immobiliare, esclusi il settore minerario ed energetico.
Il programma riguarderà i Paesi di tutto il mondo con cui la Cina abbia rapporti diplomatici. L’Italia potrebbe giocare un ruolo interessante in tutto ciò: i rapporti con Wenzhou sono già avviati da tempo in quanto la maggior parte dei lavoratori immigrati in Italia proviene proprio da questa zona; inoltre il nostro Paese è da sempre una delle mete più attraenti per il tessile e proprio in questo ambito un afflusso di capitale dall’estero potrebbe risollevare il comparto dalla crisi subita in questi anni.
Con questo programma le autorità cinesi intendono incoraggiare gli investimenti all’estero, potendo così controllare maggiormente i flussi di capitali dalla Repubblica Popolare. Inoltre, si ipotizza che questa sia l’ennesima misura attuata per contrastare l’inflazione che da qualche mese sta preoccupando il Dragone.
Wenzhou è stata scelta come città di sperimentazione in quanto ospita già numerosi imprenditori cinesi che hanno investito all’estero con successo ed ha, inoltre, la più alta percentuale di capitale privato di tutta la Cina, con un PIL pari a 150 miliardi di dollari.
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