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martedì 25 gennaio 2011

Eni firma un accordo con Petrochina

Il gigante italiano dell’energia Eni firma un’intesa con Petrochina per sviluppare nella Repubblica Popolare Cinese una nuova strategia basata sullo shale gas e per potenziare la propria presenza in Africa.

Il colosso del gas italiano Eni ha recentemente siglato un memorandum con Cncp-Petrochina, leader mondiale degli idrocarburi nonché la maggiore società petrolifera quotata al mondo, per rafforzare le potenzialità di business del settore in Cina. La Repubblica Popolare, infatti, offre interessanti opportunità in questo ambito, sia a livello di mercato che di upstream. Il mercato cinese del gas, d’altronde, è destinato a crescere enormemente nei prossimi anni: oggi nel Paese asiatico solo il 3% dei consumi energetici (per lo più concentrati nell’elettrico) è rappresentato dal gas, addirittura meno dell’Italia; tuttavia, la Cina si è prefissata di ridurre del 40% le emissioni di CO2 entro il 2020 e sarà quindi costretta a cercare nuove fonti di energia alternative al carbone.
Eni, quindi, che è presente nel Mar Cinese Meridionale sin dal 1984, mira a divenire nei prossimi anni uno dei principali fornitori di gas del Dragone grazie alla collaborazione con le società locali del settore, che le permetteranno di inserirsi nel mercato, nonostante la Repubblica Popolare prediligerà il gas domestico. Per il prossimo futuro, però, la società italiana punterà sullo shale gas, ovvero gas contenuto in alcune pietre porose, fornendo l’esperienza maturata nel campo in Nord America.
Tramite l’accordo, inoltre, il gigante italiano si impegnerà a livello economico, di ricerca e tecnologia nell’estrazione del gas non convenzionale e otterrà la partnership con la Cina per l’avvio di una serie di operazioni negli idrocarburi convenzionali e non convenzionali in Africa, dove Eni è già ben radicato. La Cina è già presente diffusamente nel Continente nero e si rivela quindi un prezioso collaboratore per la ricerca di nuove risorse nel territorio africano. D'altro canto, Eni garantirà ai cinesi l’opportunità di partecipare in alcuni asset italiani.
Nel documento d’intesa le due realtà si impegnano, inoltre, a sviluppare congiuntamente le tecnologie avanzate, grazie alle quali si potranno sfruttare giacimenti lasciati a riposo, focalizzando l’attenzione sull’utilizzo di risorse di olio e gas non convenzionali. Proprio per questo, il memorandum prevede sei mesi di analisi sia sui giacimenti che sulle nuove tecnologie, prima di mettere in pratica l’accordo tra Eni e Petrochina.

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