La Cina evade 30 miliardi di euro ogni anno ai varchi doganali italiani: una frode che il colosso asiatico compie attraverso la sottofatturazione.
Il Dragone, secondo i dati a disposizione di chi ha a che fare tutti i giorni con i prodotti “made in China” sottofatturati (anche di 20 volte), froda al Belapese 30,2 miliardi di euro ogni anno. Le aziende cinesi riescono a risparmiare il 30% circa dall’evasione del dazio e dell’Iva, attraverso false le fatture e i documenti artefatti all’origine presentati ai varchi doganali. Il calcolo è stato effettuato utilizzando i dati ufficiali delle importazioni dalla Cina nel 2008, ovvero 23,6 miliardi di euro. Tale cifra, moltiplicata per 5 quale parametro medio di sottofatturazione, ha rivelato un valore reale delle importazioni pari a 118 miliardi: 94,4 in più rispetto al dato ufficiale. La frode cinese proseguirebbe poi con la distribuzione sul mercato interno, in cui tutti quei prodotti non dichiarati diventano merci fantasma che, rese inaccessibili alle maglie del Fisco, vengono vendute in nero e “lavate” da aziende fittizie, attraverso triangolazioni con l’estero. Si tratta di un fenomeno estremamente dannoso per la già dolente economia italiana, che perde le imposte e si ritrova con tasso di occupazione sempre più basso.
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