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lunedì 12 marzo 2012

La Cina registra il peggior deficit da 22 anni

La Cina risente della crisi globale: dall'inizio dell'anno, lo yuan è stato deprezzato dello 0,5%, sono cresciute le importazioni di greggio e minerali e sono scesi del 25% i prezzi delle case.

Lo scorso febbraio, a causa dell’innalzamento delle importazioni (+39,6%) e della ridotta crescita delle esportazioni (+18,4%), Pechino ha segnato il peggior deficit degli ultimi 22 anni: 31,5 miliardi di dollari Usa, quattro volte superiore a quello previsto. Anche i dati relativi alla produzione industriale e alla vendita al dettaglio sono più bassi.
La scorsa settimana, il premier Wen Jiabao ha lanciato la previsione che nel 2012 il Pil cinese crescerà del 7,5% (il più basso dal 2004) e ha fissato un limite del 4% all'inflazione; tuttavia, quest’ultima è molto più alta in realtà, soprattutto relativamente ai prodotti alimentari.
Per contrastare il deficit e migliorare le esportazioni, la Banca centrale di Cina ha abbassato il valore dello yuan, che sui mercati è stato svalutato dello 0,2%: negli ultimi due mesi la Cina ha permesso che il valore della propria moneta scendesse dello 0,5%, mentre l’anno scorso lo aveva accresciuto del 4,7%.
La bilancia commerciale cinese è influenzata anche dalla continua crescita del prezzo del petrolio, che oggi ha raggiunto i 125 dollari al barile: per proteggersi da futuri innalzamenti del prezzo, il Dragone ha immagazzinato circa 5,95 milioni di barili al giorno.
Inoltre, non è escluso il rischio di una bolla speculativa per le proprietà. Negli ultimi anni, grazie a prestiti e immissioni di liquidità da parte di Pechino, il mercato immobiliare si è accresciuto fino a squilibrarsi: nei primi mesi dell’anno si è riscontrato un abbassamento del 25% dei prezzi delle case, a Pechino e Shanghai, tuttavia, il prezzo medio per metro quadro supera il valore di cinque mesi di un salario medio. Inoltre, secondo l'economista Andy Xie, la Cina ha più case di quanto ne abbia bisogno, in quanto il 50% delle nuove costruzioni risulta vuoto e invenduto. Per frenare la bolla speculativa, il governo ha imposto limiti ai presti delle banche e all'acquisto di seconde e terze case.

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