Le principali notizie e informazioni di natura economica, finanziaria, giuridica e politica relative alla Cina

mercoledì 7 marzo 2012

700 miliardi di yuan per fermare le rivolte

Pechino ha deciso di aumentate dell'11,5% le spese per la sicurezza interna, che quest’anno supereranno i 700 miliardi di yuan.

La leadership di Pechino è alle prese da anni con quelli che definisce “incidenti di massa”: rivolte di villaggi con terre espropriate, cittadini e contadini che combattono l'inquinamento delle fabbriche, ingiustizie nei pagamenti dei salari da parte delle imprese, tasse inique, inflazione e prezzo alto dei cibi.
Secondo dati ufficiali, tali episodi si sono intensificati a partire dai primi anni Novanta, quando se ne contavano circa 9.000, sono diventati 127.000 nel 2006, fino a raggiungere quota 180.000 lo scorso anno.
Pechino, allarmato dalle numerose rivolte di massa, ha deciso di aumentare ulteriormente le spese relative alla sicurezza interna (per polizia, milizie armate, prigioni, ecc..). Anche l’anno scorso la Cina aveva incrementato la spesa per la sicurezza interna: nel 2011 sono stati spesi 629,3 miliardi di yuan (circa 76 miliardi di euro), cifra che equivale a un incremento del 13,5% rispetto al 2010. Il Ministero delle Finanze ha reso noto che quest’anno aumenteranno del 11,5%, raggiungendo i 701,8 miliardi di yuan (circa 84,6 miliardi di euro). A tal riguardo, in un rapporto presentato all'Assemblea nazionale del popolo, il Ministero ha evidenziato che, con questo ulteriore incremento, il bilancio per polizia, sicurezza statale, milizie armate, tribunali, prigioni e altri elementi che rientrano nell’ambito della “pubblica sicurezza”, supera persino le spese militari, che quest'anno ammontano a 670.3 miliardi di yuan (circa 80,8 miliardi di euro).

Nessun commento:

Posta un commento