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venerdì 23 marzo 2012

Cina, calano ancora manifattura e occupazione

Per marzo, Hsbc segnala un nuovo rallentamento del settore manifatturiero in Cina, dove l’assenza di un vero mercato interno sfavorisce anche l’occupazione.

A causa della crisi globale e della mancanza di un solido mercato interno, per il quale Pechino stenta a creare le condizioni favorevoli, la crescita economica della Cina continua a rallentare: secondo quanto ha riportato Markit Economics che, in collaborazione con la banca anglo-asiatica Hsbc, conduce l'indagine preliminare sui dati di marzo, nel mese corrente l'indice sui responsabili degli approvvigionamenti delle Pmi cinesi, dopo i 49,6 punti segnati a febbraio, ha subito una contrazione a 48,1 punti, finendo ai minimi da 4 mesi. Come in altre indagini analoghe, i 50 punti rappresentano la soglia di demarcazione tra crescita e recessione dell'attività delle imprese: si tratta del quarto calo consecutivo di tale valore. I dati collimano con l'aspettativa cinese per il Pil 2012 (+7,5 %), la più bassa fissata da Pechino dal 2004.
Qu Hongbin, capo economista per l'Asia di Hsbc, ha affermato: “L'indebolimento della domanda interna ha continuato a zavorrare la crescita” e, in particolare, si è dichiarato preoccupato relativamente al tasso di occupazione del Paese, che ha segnato “il valore più debole fin dal marzo del 2009 a riflesso del fatto che la debolezza produttiva sta seriamente minando la propensione delle imprese ad assumere”.

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