Secondo un’indagine entro il 2020 la Cina supererà sia gli Stati Uniti che il Giappone nella sfida all’innovazione. Il governo di Pechino, storicamente protezionistico, sta trattando con il colosso Google per continuare con l’innovazione digitale del Paese.
La Cina ha le carte in regola per diventare il leader mondiale nell’innovazione digitale e ci sono i presupposti affinché si imponga anche come potenza informatica. La seconda potenza economica mondiale è il futuro dello sviluppo di internet e ciò è evidente se si considera il crescente sviluppo del Paese e il numero di utenti. Questo processo favorirà la nascita di nuove e stimolanti opportunità di business a cui Google non vuole rinunciare. Il colosso informatico americano ha come obiettivo primario di accrescere il proprio business in un processo che vede coinvolta la più grande comunità di utenti della rete. Per poter operare in Cina, Google ha dovuto attenersi delle misure altamente restrittive riguardanti il divieto, imposto dal governo centrale, di diffondere informazioni legate, ad esempio, all’attuale questione tibetana o ai fatti di Tienanmen per citarne alcune. Il governo centrale ha addirittura revocato la licenza a Google nel mese di marzo, concedendola nuovamente a condizione che inserisse sulla home page un link con un servizio alternativo fornito da un società con sede a Hong Kong. Nonostante le difficoltà di collaborazione a causa del controllo centrale sui servizi offerti e il ridimensionamento dell’area search per rispettare la politica protezionistica del Paese, la Cina offre delle grandi opportunità di business che non vanno sottovalutate.
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