A partire dalla settimana in corso le autorità cinesi inizieranno a riscuotere due nuove tasse presso le aziende straniere presenti nel Paese al fine di uniformare il trattamento con quello riservato alle imprese locali.
Il Consiglio di Stato cinese ha annunciato alla fine di novembre l’applicazione di nuove tasse ai soggetti stranieri che investono in Cina. Si tratta di una misura presa, da un lato per rafforzare l’economia del Paese, che inizia così a configurarsi come un mercato sviluppato e non più come territorio a basso costo, e dall’altro per creare un sistema non discriminatorio per imprese estere e locali.
Le due nuove imposte consistono in una tassa sulle costruzioni ed un contributo all’istruzione e comporteranno l’aumento del 10% delle spese per gli investitori stranieri.
Secondo Ding Yang, economista del Centro di R&S del Consiglio di Stato, ciò non renderà la Cina meno appetibile, in quanto la grandezza del mercato, le risorse e la crescita economica continuano e continueranno ad attirare investimenti stranieri. Da gennaio ad ottobre 2010, infatti, gli IDE in Cina sono cresciuti del 16% rispetto al 2009 e il mese di ottobre 2010 è stato il quindicesimo mese consecutivo in cui gli IDE hanno registrato una crescita positiva.
Secondo quanto riportato dal China Daily, anche la Camera di Commercio Europea, tramite un sondaggio del giugno scorso, ha riportato che il 70% delle aziende affiliate ritiene di poter posizionare la Cina tra le prime tre destinazioni di investimenti nei prossimi 5 anni. Il giro d’affari in Asia, in effetti, è raddoppiato nell’anno in corso e la Cina ha sempre mantenuto il ruolo di leader nel mercato asiatico.
Il Consiglio di Stato cinese ha annunciato alla fine di novembre l’applicazione di nuove tasse ai soggetti stranieri che investono in Cina. Si tratta di una misura presa, da un lato per rafforzare l’economia del Paese, che inizia così a configurarsi come un mercato sviluppato e non più come territorio a basso costo, e dall’altro per creare un sistema non discriminatorio per imprese estere e locali.
Le due nuove imposte consistono in una tassa sulle costruzioni ed un contributo all’istruzione e comporteranno l’aumento del 10% delle spese per gli investitori stranieri.
Secondo Ding Yang, economista del Centro di R&S del Consiglio di Stato, ciò non renderà la Cina meno appetibile, in quanto la grandezza del mercato, le risorse e la crescita economica continuano e continueranno ad attirare investimenti stranieri. Da gennaio ad ottobre 2010, infatti, gli IDE in Cina sono cresciuti del 16% rispetto al 2009 e il mese di ottobre 2010 è stato il quindicesimo mese consecutivo in cui gli IDE hanno registrato una crescita positiva.
Secondo quanto riportato dal China Daily, anche la Camera di Commercio Europea, tramite un sondaggio del giugno scorso, ha riportato che il 70% delle aziende affiliate ritiene di poter posizionare la Cina tra le prime tre destinazioni di investimenti nei prossimi 5 anni. Il giro d’affari in Asia, in effetti, è raddoppiato nell’anno in corso e la Cina ha sempre mantenuto il ruolo di leader nel mercato asiatico.
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