Entro la fine del 2010 gli IDE in Cina potrebbero raggiungere quota 100 miliardi di dollari, confermando che l’economia locale è ancora attraente per gli investimenti stranieri.
I flussi di IDE nella Repubblica Popolare Cinese continuano a crescere e a registrare ottimi risultati. Nel 2010, escluso dicembre, gli investimenti stranieri sono giunti a quota 91,7 miliardi di dollari, registrando così un aumento del 18% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Solo nel mese di novembre gli IDE sono stati pari a 9,7 miliardi di dollari (+38% rispetto al 2009). Inoltre, entro la fine dell’anno si stima che si possano raggiungere i 100 miliardi di dollari, dimostrando come il flusso degli investimenti sia nettamente in salita negli ultimi anni.
Le quote maggiori si registrano nel settore terziario, dove si concentra il 44,9% degli IDE, con una crescita del 40,9% rispetto al 2009. Ciò sembra andare incontro al nuovo orientamento economico del Paese asiatico, che punterà nei prossimi cinque anni allo sviluppo dei consumi interni e alla riduzione delle esportazioni dall’estero.
Rimangono ancora molte perplessità comunque, soprattutto relativamente al rischio di speculazioni in settori come quello immobiliare e al tasso di inflazione che nelle ultime settimane sta registrando record negativi.
Tuttavia, il governo di Pechino continua ad assicurare che favorirà gli investimenti stranieri in Cina, introducendo maggiori controlli per garantire le attività economiche.
I flussi di IDE nella Repubblica Popolare Cinese continuano a crescere e a registrare ottimi risultati. Nel 2010, escluso dicembre, gli investimenti stranieri sono giunti a quota 91,7 miliardi di dollari, registrando così un aumento del 18% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Solo nel mese di novembre gli IDE sono stati pari a 9,7 miliardi di dollari (+38% rispetto al 2009). Inoltre, entro la fine dell’anno si stima che si possano raggiungere i 100 miliardi di dollari, dimostrando come il flusso degli investimenti sia nettamente in salita negli ultimi anni.
Le quote maggiori si registrano nel settore terziario, dove si concentra il 44,9% degli IDE, con una crescita del 40,9% rispetto al 2009. Ciò sembra andare incontro al nuovo orientamento economico del Paese asiatico, che punterà nei prossimi cinque anni allo sviluppo dei consumi interni e alla riduzione delle esportazioni dall’estero.
Rimangono ancora molte perplessità comunque, soprattutto relativamente al rischio di speculazioni in settori come quello immobiliare e al tasso di inflazione che nelle ultime settimane sta registrando record negativi.
Tuttavia, il governo di Pechino continua ad assicurare che favorirà gli investimenti stranieri in Cina, introducendo maggiori controlli per garantire le attività economiche.
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