Nonostante la Cina sia il primo investitore al mondo di energia rinnovabile, rimane un paese fortemente dipendente dalle importazioni di petrolio e gas. Tra i recenti accordi internazionali vi è un patto da 23 miliardi di dollari siglato con la Nigeria, paese tra i leader per la produzione e la raffinazione di petrolio, per la costruzione di tre raffinerie sul suolo africano che riforniranno la Cina.
Nell’aprile del 2009, invece, la Repubblica Popolare Cinese è diventata il più grande partner commerciale del Brasile. I due paesi hanno firmato, infatti, una serie di accordi in campo energetico. Il legame era già iniziato nel 2007 e 2008 quando, dopo che il Brasile scoprì un enorme giacimento di petrolio nella costa sud-orientale, la Cina si propose come finanziatore per l’estrazione del greggio. Tra le altre negoziazioni, la China Development Bank si impegnò nel prestito di 10 miliardi di dollari alla Petrobas, impresa petrolifera statale brasiliana, per l’esplorazione dell’area, e il gigante cinese Sinopec si accordò con la compagnia brasiliana per l’importazione dal paese sudamericano di 150.000-200.000 barili di petrolio al giorno. La Petrochina inoltre firmò un memorandum con Petrobas per l’importazione di 40.000 e 60.000 barili al giorno. Nell’aprile di quest’anno la Sinopec ha contribuito alla costruzione di un gasdotto in Brasile con un investimento pari a 1,3 miliardi di dollari, il più grande progetto cinese oltreoceano.
Nel prossimo futuro la Cina potrebbe inoltre importare quantità di etanolo dal Brasile, dal momento che la produzione locale è insufficiente e non eco-sostenibile. Per sopperire a questa necessità la Petrochina ha firmato un accordo di partenariato di sei mesi con Petrobas Biocombustivel e sta lavorando su altri progetti per l’importazione in Cina di etanolo.
Nell’aprile del 2009, invece, la Repubblica Popolare Cinese è diventata il più grande partner commerciale del Brasile. I due paesi hanno firmato, infatti, una serie di accordi in campo energetico. Il legame era già iniziato nel 2007 e 2008 quando, dopo che il Brasile scoprì un enorme giacimento di petrolio nella costa sud-orientale, la Cina si propose come finanziatore per l’estrazione del greggio. Tra le altre negoziazioni, la China Development Bank si impegnò nel prestito di 10 miliardi di dollari alla Petrobas, impresa petrolifera statale brasiliana, per l’esplorazione dell’area, e il gigante cinese Sinopec si accordò con la compagnia brasiliana per l’importazione dal paese sudamericano di 150.000-200.000 barili di petrolio al giorno. La Petrochina inoltre firmò un memorandum con Petrobas per l’importazione di 40.000 e 60.000 barili al giorno. Nell’aprile di quest’anno la Sinopec ha contribuito alla costruzione di un gasdotto in Brasile con un investimento pari a 1,3 miliardi di dollari, il più grande progetto cinese oltreoceano.
Nel prossimo futuro la Cina potrebbe inoltre importare quantità di etanolo dal Brasile, dal momento che la produzione locale è insufficiente e non eco-sostenibile. Per sopperire a questa necessità la Petrochina ha firmato un accordo di partenariato di sei mesi con Petrobas Biocombustivel e sta lavorando su altri progetti per l’importazione in Cina di etanolo.
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