La Boston Consulting Group (BCG), multinazionale di consulenza di
management, nella sua ultima indagine presentata a Pechino ha dichiarato
che nel 2015 la Cina costituirà il 29% dei consumi di lusso mondiali,
diventando così il primo paese al mondo.
Tre anni per arrivare davanti a tutti. Tre anni per essere al primo
posto nel settore del lusso e superare di slancio il Giappone e gli
Stati Uniti.
Il 2015 è quindi la data entro la quale uno studio della BCG prevede che
la Cina, con una crescita del 20% a partire già dal prossimo anno,
riuscirà in questo intento.
Attualmente il Paese risulta essere il terzo mercato più grande al mondo
nel lusso, con un valore di circa 25 miliardi di dollari. La Cina offre
infatti un mercato ricco e la sua stabilità è di grande attrattiva per
gli investitori.
Gli analisti hanno previsto che entro il 2020 oltre 330 città cinesi
arriveranno ad un reddito medio simile a quello di Shanghai nel 2010. I
primi passi già si colgono analizzando la collocazione dei punti vendita
dei più lussuosi brand internazionali; al momento essi sono concentrati
solo nelle grandi città (Shanghai, Pechino e Shenzen) o nelle ricche
province costiere, ma nel giro di poco tempo arriveranno anche in luoghi
considerati di “seconda fascia” come Harbin e Shenyang.
Il Direttore di SMG China National Research & Insights, Jeffrey Tan,
ha confermato che: “Vi è un crescente livello di sofisticazione e di
discernimento tra i consumatori simile a quella trovata nei mercati di
lusso maturi come il Giappone, Hong Kong e Singapore. Vediamo – ha poi
aggiunto – uno spostamento molto distinto dalla validazione esterna
all’apprezzamento più interno”. Ciò significa che si è passati dalla
mera voglia di esibire i propri beni di lusso ad una più attenta
acquisizione del bene.
Ma chi sono oggi gli amanti del lusso cinesi? Una ricerca, condotta da
Luxe, ha individuato alcune caratteristiche del consumatore di lusso in
Cina. Essi possono essere brevemente riassunti nelle seguenti tipologia:
dalla donna in carriera, all’arrampicatore pronto a fare la scalata
aziendale, ai sociomani modaioli arrivando ai figli di papà.
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