In occasione della Giornata mondiale per l'ambiente e a
pochi giorni dalla Conferenza della Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile in
programma a Rio, il WWF ha pubblicato il suo nuovo rapporto "Clean
economy, living planet" che classifica 25 paesi in base alle vendite di
tecnologie legate alle energie rinnovabili, come ad esempio moduli fotovoltaici
e turbine eoliche, registrate fino al 2011. Il rapporto commissionato non
lascia dubbi: è la Cina a guidare l’universo delle tecnologie green.
In termini di
valore totale delle vendite di tecnologie per la produzione di energie pulite,
la Cina guida la classifica, seguita da Stati Uniti e Germania. anche se,
calcolando le vendite medie, è la Danimarca a mantenere il primato, seguita
dalla Repubblica Popolare e dalla Germania.Un giudizio complessivo sull'andamento della green economy vede i paesi dei continenti asiatico e americano in forte crescita, mentre la produzione e la vendita nei paesi dell'Unione Europea è in una situazione di stallo o addirittura di calo.
Mariagrazia Midulla, responsabile Clima e Energia del WWF Italia, ha affermato che: “La volontà politica è ciò che separa i vincitori dai perdenti nell’economia pulita del futuro, ed è questo che la classifica dimostra. I loro governi hanno investito e ora i vincitori stanno ricevendo vendite, posti di lavoro e tecnologia. L’Italia è un esempio paradigmatico: le energie rinnovabili sono una realtà che pesa sempre di più, ma manca un piano industriale e una strategia energetica che ponderi scelte e rafforzi il ruolo della Green Economy nello sviluppo futuro. Invece di pensare a come attuare la transizione, si cede alle pressioni delle lobby energetiche tradizionali, e con la politica del Sor Tentenna non si arriva da nessuna parte”.
“I paesi che stanno registrando i mercati globali - ha infine concluso Midulla - hanno capito che è la tecnologia pulita è una parte importante della loro politica energetica, economica e industriale. Questi paesi stanno sostenendo il settore delle tecnologie energetiche pulite a lungo termine, politiche che generano gli investimenti ecologici. Incentivano i settori giusti e ora stanno raccogliendone i frutti”.
Sempre dalla Cina giunge però una notizia che non renderà allegri gli ambientalisti: durante il summit Russia-Cina svoltosi a Pechino, Vladimir Putin e Hu Jintao stanno discutendo dell'intensificazione degli scambi di carbone, gas e petrolio; una collaborazione considerata "strategica" dal presidente russo e che starebbe "davvero cambiando l'intera configurazione della mercato energetico globale".
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