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lunedì 2 aprile 2012

Russia e Cina: i nuovi ricchi sono i giovani

Grazie alle nuove tecnologie, anche Cina e Russia nel “club dei cento miliardari”; più giovani rispetto ai “paperoni” degli Stati Uniti.
 
Secondo uno studio di Forbes Insight e Societè Generale, riportato dal Financial Times, Russia e Cina contano più di 100 miliardari, raggiungendo così gli Stati Uniti e superandoli “in termini età”: i 115 miliardari cinesi e i 101 miliardari russi, a differenza dei “paperoni Usa”, sono infatti “più giovani”. Quelli russi, in particolare, sono in media 10 anni più giovani dei miliardari indiani e 25 anni più giovani di quelli francesi. Inoltre, come riporta il Financial Times, “i miliardari russi sono “self-made men”, si sono fatti da soli nel senso che ognuno è responsabile della sua ricchezza e non l’ha ereditata”.
Dall’esame di 1.253 patrimoni in 12 paesi, emerge che quasi la metà dei maggiori patrimoni mondiali è ancora gestita da “famiglie”, soprattutto nei mercati maturi, tuttavia, l'avvento della società tecnologica ha contribuito a formare nuovi ricchi: il settore tecnologico sta cambiando le regole in termini di coinvolgimento familiare e gestione delle ricchezze perché è l’unico in cui i miliardari sono prevalentemente giovani e hanno accumulato “da soli” grandi patrimoni. Lo studio, infatti, mostra che il 46% dei patrimoni sui mercati maturi viene gestito attraverso il coinvolgimento familiare, mentre, in quelli emergenti, solo il 39%: “Il coinvolgimento delle famiglie varia per regione e industria. Nei mercati maturi i patrimoni gestiti con il coinvolgimento di famiglie e che sono stati ereditati è maggiore che nei mercati emergenti”. La percentuale più bassa di patrimoni gestiti da dinastie si riscontra, appunto, in Russia (19%), Regno Unito (25%) e Cina (33%).

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