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venerdì 20 aprile 2012

Calano i profitti delle aziende statali cinesi

In Cina, il 50% delle costruzioni rimane invenduto, così alcune ditte di stato, impossibilitate a pagare i debiti a causa della stretta creditizia, dichiarano bancarotta.

Oggi sono state diffuse le cifre sui profitti relativi alle industrie statali cinesi, che nel primo trimestre del 2012 sono scesi de 13,6%: sulle industrie di Stato pesa la diminuzione della domanda dall'estero.
A differenza delle ditte private, che dal 2008, in assenza di finanziamento, hanno smesso di investire in nuovi progetti, le compagnie edilizie di Stato, incoraggiate dalla facilità nell’ottenere prestiti delle banche Statali, hanno creato progetti ovunque, senza prendere in considerazione l’entità della domanda reale, così, molte si trovano ora nella condizione di dover dichiarare bancarotta. In Cina, l'area abitativa per persona è più alta di quella dell'Europa e del Giappone: le proprietà in eccesso potrebbero dare casa ad altri 200 milioni di persone, pari all'incremento di 15 anni nella popolazione urbana.
Gli analisti si aspettano un'ondata di bancarotte soprattutto a Pechino e a Shanghai, dove almeno il 50% delle nuove costruzioni è rimasto vuoto e invenduto, anche a causa dei limiti ai prestiti delle banche imposti dal governo per frenare la bolla speculativa.

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